I risultati elettorali nei Comuni del territorio diocesano

Tre eletti, due al ballottaggio

Poche, in fondo, le sorprese che vengono dalla tornata elettorale che ha interessato cinque Comuni della nostra diocesi.

A Cannara, dopo il commissariamento, a essere eletto sindaco è stato Fabrizio Gareggia (Pd) che, con il 35,4% delle preferenze, ha regolato di misura Tersilio Andreoli (31,9%). Più staccata l’ex vice sindaco Federica Trombettoni (24,3%).

Molto più serrata, invece, la sfida a Fossato di Vico, con un testa a testa che si è risolto con soli 53 voti di differenza, inferiori persino al numero delle schede nulle (58): a prevalere Monia Ferracchiato (sostenuta da una lista civica di centro-sinistra, 51,8 %) su Attilio Codignoni (48,2%). L’unica donna eletta sindaco nella nostra diocesi.

A Sigillo, infatti, a prevalere con ampio margine è stato il sindaco uscente Riccardo Coletti (49,6%), di una lista civica di centro-destra, che ha distanziato Chiara Spigarelli (Pd, 36,8%) e Giampiero Fugnanesi (Rc, 13,6%), i due candidati della sinistra che, dopo le primarie vinte dalla Spigarelli, hanno comunque corso separati regalando di fatto la vittoria a Coletti, che non ha raggiunto la maggioranza assoluta.

Nei due Comuni più grandi, con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, invece, si è finiti al ballottaggio.

A Bastia Umbra, il sindaco uscente Stefano Ansideri, sostenuto da quattro liste di centro-destra, non è riuscito a ottenere la riconferma al primo turno, fermandosi al 46,4% e distanziando di 7 punti percentuali l’avversaria Simona Carosati (39,0%), sostenuta anch’essa da quattro liste, stavolta di centro-sinistra. Una situazione molto fluida, comunque, anche perché Stefano Rosignoli, il terzo candidato escluso dal ballottaggio (14,5%), ha già preannunciato che non si apparenterà con nessuno.

Nuovo ribaltone, invece, a Gualdo Tadino, dove il candidato del Partito democratico, Massimiliano Presciutti (33,2%), ha prevalso di misura sul sindaco di centro-destra uscente Roberto Morroni (31,9%), che ha più che dimezzato i consensi, quasi da plebiscito, dello scorso mandato (68%). Al ballottaggio, ora, Presciutti sembra essere nettamente favorito, visto che il terzo candidato escluso, Brunello Castellani (15,6%), guida una coalizione di sinistra e difficilmente il quarto candidato, Ermanno Rosi (10,2%), a capo della coalizione dei “fuoriusciti” dalla maggioranza di Morroni, si apparenterà con lui dopo mesi di proclami al vetriolo. Inattesa anche la débacle della candidata ‘grillina’, Stefania Troiani (8%), se si considera che il Movimento 5 stelle era il primo partito a Gualdo Tadino.

AUTORE: Pierluigi Gioia