Il Consiglio regionale ha approvato il bilancio 2012 e pluriennale.

C’è stata qualche polemica interna anche nei confronti di “limitazioni esterne”

Il Consiglio regionale ha approvato il bilancio 2012 e pluriennale. Sì anche alla legge finanziaria, al collegato e al bilancio del Consiglio regionale. Prima del voto sul provvedimento, l’aula ha discusso 3 ordini del giorno presentati rispettivamente dal Pdl, dai capigruppo del centrosinistra e dai consiglieri Raffaele Nevi (Pdl) e Gianfranco Chiacchieroni (Pd). Schermaglie sulle limitazioni alle consulenze esterne per il primo (bocciato), firmato dai consiglieri Pdl Massimo Monni, Raffaele Nevi e Andrea Lignani Marchesani, in cui si chiedevano alla Giunta limiti stringenti a consulenze e incarichi esterni. L’assessore al Bilancio, Gianluca Rossi, ha spiegato di ritenere “pleonastiche le indicazioni contenute nel documento, dato che la Giunta già rispetta le norme in materia di collaborazioni”. Approvato invece il secondo, firmato dai capigruppo di maggioranza, per destinare 9 milioni di euro alle opere di pubblica utilità aggirando i vincoli nazionali che azzerano le risorse per questo tipo di investimenti. Approvato infine all’unanimità il documento presentato da Raffale Nevi (capogruppo Pdl) e Gianfranco Chiacchieroni (Pd), che impegna la Giunta regionale “a mettere subito a disposizione di Gepafin almeno un milione di euro per finanziare il Fondo istituito con il protocollo di intesa del 28 settembre 2010 per smobilizzare i crediti che le aziende vantano verso la pubblica Amministrazione”. L’assessore Rossi ha sottolineato che “con questo bilancio di fatto si chiude una fase politica e se ne apre un’altra, in cui accanto al rigore, al contenimento della spesa e dei costi della pubblica amministrazione devono esserci interventi che tendono a far ripartire il nostro Paese per quanto riguarda la crescita e lo sviluppo, mantenendo un livello di coesione sociale adeguato alla tradizione, alla cultura della nostra Regione. Il Consiglio regionale, soprattutto a proposito di salute e sanità, deve dimostrare un po’ di autonomia rispetto anche nella valutazione di alcune scelte e ad alcune decisioni che ha anche assunto la Giunta regionale, perché non è mai positivo farsi tirare la giacchetta da qualche interesse di parte, seppur rispettabile e nobile come i casi che ho sentito riecheggiare. Sento dire – ha aggiunto Rossi – che vanno fatti interventi selettivi a favore delle imprese: ricordo che l’Umbria ha 9 mila imprese, noi interverremo su 2.500 imprese. È chiaro: occorre essere selettivi nelle scelte politiche che stanno a monte degli interventi dello sviluppo, della crescita dell’impresa umbra”. Per l’assessore “è necessario che le Regioni virtuose, che hanno la possibilità di spendere, che hanno la possibilità di indebitarsi, perché sono state virtuose nel corso degli anni, possano farlo. E allora verso le famiglie e le imprese, sarà possibile, ovviamente, avere a disposizione quelle risorse che noi avremmo, e che non possiamo mettere a disposizione degli umbri per una logica assolutamente sbagliata e che accomuna sostanzialmente tutto il sistema pubblico alla stessa maniera”.

AUTORE: E. Q.