Il laicato cattolico, mediatore tra dottrina sociale e società

Ad Assisi il convegno nazionale di Retinopera, rete tra aggregazioni cattoliche impegnate nel sociale

Tradurre in azioni concrete la Caritas in veritate: con questo scopo si sono sviluppati, dal 18 al 20 settembre ad Assisi, i tre giorni del convegno nazionale di Retinopera, realtà che comprende 18 aggregazioni laicali cattoliche. Retinopera è nata con l’obiettivo di mediare la dottrina sociale della Chiesa come forma di impegno dei credenti nella società. “Carità, verità e sviluppo integrale” il tema dell’appuntamento, aperto con il saluto del segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, e dell’arcivescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino. “Non spetta alla Chiesa prospettare soluzioni tecniche per la politica degli Stati, ma le compete un irrinunciabile dovere di annuncio, testimonianza e presenza”, ha ribadito mons. Crociata, ricordando che ai credenti non basta “qualche discorso morale”. “Siamo invece spronati a sviluppare, in dialogo con tutte le persone di buona volontà, una nuova ed approfondita riflessione sul senso e sui fini dell’economia e della stessa vita sociale”, a partire dalla consapevolezza – come scrive Benedetto XVI – che “la questione sociale è diventata radicalmente questione antropologica”. Di qui la necessità di sviluppare lo “statuto di cittadinanza” del cristianesimo nella vita e nella cultura contemporanea, grazie a “uomini retti” che provengono dal “vasto e complesso mondo cattolico”, il cui contributo è “importante e atteso per il bene comune nel passaggio significativo e incerto di questi anni”.“Proseguire nei momenti comuni di elaborazione”, “attivare un Osservatorio sul bene comune” e “innervare sempre più la presenza delle associazioni sul territorio” sono le indicazioni emerse dai lavori, evidenziate dal coordinatore di Retinopera, Franco Pasquali. Tra gli impegni, dunque, quello di un “Osservatorio per far comprendere – ha precisato Pasquali – cosa significa il bene comune nel nostro Paese e come tradurlo in azioni concrete”. Ma anche “riprendere le indicazioni dell’ultima enciclica di Benedetto XVI”, promuovendo un “ambientalismo che abbia al centro l’uomo” e comportamenti di consumo responsabile. In vista della prossima Settimana sociale, che si terrà a Reggio Calabria nell’ottobre 2010, il presidente del Comitato scientifico e organizzatore, mons. Arrigo Miglio, ha invitato a “partecipare alla costruzione dell’Agenda di speranza”, obiettivo della settimana, “individuando una serie di problemi cruciali che investono il Paese”. In questo compito, nel quale si stanno coinvolgendo le diverse realtà che compongono la società italiana, proprio Retinopera “è un interlocutore privilegiato – ha precisato mons. Miglio – poiché comprende numerose associazioni, espressione di una società civile viva e attiva”. Quattro gli snodi dell’enciclica affrontati al convegno: il lavoro, l’ambiente, le migrazioni e l’educazione. Ragionando sul binomio carità-giustizia, proposto dal Papa, Carlo Costalli, presidente nazionale del Movimento cristiano lavoratori (Mcl), ha sottolineato come oggi sia necessario rivalutare la centralità del lavoro, il suo essere una vocazione, aspetto fondamentale della libertà. “Sarà compito delle nostre associazioni – ha detto – proporre degli itinerari di formazione per adottare nuovi stili di vita, per garantire una tenuta morale della società, così come ci ha esortato Benedetto XVI”. Per il sociologo Michele Colasanto è necessario “avviare una via al lavoro di tipo comunitario”, mentre il teologo Francesco Compagnoni ha richiamato i cattolici a “collaborare con il mondo del lavoro, portando le nostre idee e la nostra riflessione etica”. Di “convergenza” su tale tematica tra le diverse realtà del mondo cattolico ha infine parlato Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la sussidiarietà.