Il lavoro compiuto nel corso dell’anno

2'Festival della Catechesi: si vedono i frutti della nuova iniziazione. Suggestivo l'abbraccio del Vescovo al momento della pace

Il 2 giugno è stata una giornata speciale per la diocesi di Spoleto-Norcia. Approfittando della festa della Repubblica, si è potuto dar vita alla seconda edizione del ‘Festival della Catechesi’ al centro congressi di Roccaporena di Cascia. Una giornata dove ogni gruppo parrocchiale o di unità pastorale del catechismo era chiamato a presentare ‘concretamente’ il lavoro svolto durante l’anno, sulla scia dell’impostazione di iniziazione cristiana post-sinodale. Ma non solo: anche un momento di incontro tra tutti, di condivisione, di cammino comune. L’esperimento fatto già lo scorso anno ha reso consapevole la diocesi e le comunità della validità di creare un momento di comunione e di festa per i ragazzi dai 10 ai 14 anni, come il Festival. Tema di quest’anno è stato ‘Eucarestia e Carità’, anche in seguito alla recente lettera pastorale pubblicata dall’arcivescovo mons. Riccardo Fontana. È così che al mattino è stato proposto un gioco che ha preso in esame i paesi ed i confini diocesani e, sulla base di questi, ha tracciato una cartina con le opere di carità presenti nel territorio, grazie al sussidio ‘le strade della Carità’ e a costruzioni semplici, di cartone o altro.A detta dei partecipanti, sicuramente un momento suggestivo è stato la messa, celebrata da mons. Fontana, soprattutto lo scambio di pace in cui l’Arcivescovo ha abbracciato i bambini. Una espressione intensa della comunità raccolta, anche dei sacerdoti uniti. Nella palestra che ha ospitato la celebrazione, regnava uno sfondo appeso per l’occasione: la rappresentazione colorata del territorio diocesano, diviso per zone foranee. Anche quest’anno, i gruppi dovevano organizzare uno spazio espositivo e, così, mostrare il lavoro svolto. Vasta è stata la presenza di opere multimediali, rappresentate tramite tv e computer; e, poi, mosaici, disegni”Simpaticissimo lo spettacolo al pomeriggio ‘ racconta Sheila Rylands Rossi, catechista dell’unità pastorale dei Colli di Trevi ‘ proposto dal gruppo parrocchiale di Cascia Fups (forti e uniti per sempre). È stato apprezzato molto anche dai ragazzi’. Sheila si fa portavoce del gruppo dei catechisti della sua unità pastorale, che ha già fatto un resoconto dell’attività, e racconta: ‘Noi abbiamo unito al Festival il ritiro per i ragazzi della cresima. Non tante parrocchie, però, hanno dato troppa importanza all’iniziativa’. Qual è il giudizio su questa seconda edizione rispetto allo scorso anno? ‘Da una parte è stato meglio lo scorso anno, dall’altra questo: lo scorso anno, per me, c’è stata più partecipazione, più motivazione da parte delle parrocchie. Come qualità dei laboratori, invece, sono stati fatti molti passi avanti; chi c’era, era sicuramente convinto di quello che era venuto a fare, forse più dell’altra edizione. Come organizzazione, poi, non direi meglio o peggio: è stata impostata diversamente. Come la messa: uno spettacolo unico. È servito molto perché i ragazzi, attraverso le varie attività, si sono fatti un’idea diversa, una concezione differente e migliore di quella che è la diocesi’.

AUTORE: Eleonora Rizzi