Il ministro Kyenge all’Università per Stranieri

Perugia. Giornata della memoria e contro la schiavitù

kyenge-5Nella prestigiosa Aula Magna dell’Università per stranieri di Perugia dove troneggiano i mezzi busti di Leonardo e Dante ai lati di un grande affresco di Dottori, mercoledì 25 settembre, si è svolta una intensa serata che aveva per scopo fare memoria della schiavitù africana. È la settima Giornata della Memoria e contro la schiavitù che intende far prender coscienza degli orrori, delle sofferenze e delle umiliazioni che sono state inflitte alle popolazione del Continente africano, ricchissimo e alienato come è stato ricordato da Généviève Makaping, antropologa e giornalista africana.

Non si è trattato di una semplice manifestazione, ma di un convegno di studio che ha visto la presenza di studiosi come Laura Balbo, sociologa e di Federica Guazzini, africanista dell’Università per stranieri. Quest’ultima ha parlato del ruolo delle donne per lo sviluppo dell’Africa.

Sono poi intervenuti altri personaggi italiani e africani che hanno portato i loro saluti ed hanno anche trattato l’argomento centrale da vari punti di vista a cominciare dal rettore Giovanni Paciullo che ha moderato i lavori. Sono state descritte le radici storiche della schiavitù che è durata tre secoli ed è stata ufficialmente abolita dalla Società delle Nazioni solo nel 1926.

Di ciò ha fatto cenno l’assessore regionale Bracco e l’assessore provinciale Donatella Porzi ha svolto una elaborata relazione sulle vecchie e nuove schiavitù. L’iniziativa è stata organizzata dall’Università, dall’Associazione Umbria – Africa, con la collaborazione di Paul Dongmeza, presidente dell’Associazione e coordinatore della Casa delle Culture africane.

I lavori s

ono stati conclusi da Cécile Kyenge Kashetu, Ministro per l’Integrazione della Repubblica italiana, accolta con fragorosi applausi da una grande folla di italiani e africani che ricolmavano l’aula e i corridoi adiacenti. La ministra ha svolto un discorso sui diritti delle persone facendo riferimento non solo alla storia africana, ma alle nuove forme di esclusione, sfruttamento, emarginazione considerando la persona come detentrice di diritti in quanto persone e chiamando in causa tutti coloro che a fronte dei diritti devono assumersi le loro responsabilità e i loro doveri. Ha citato anche papa Francesco quando si è recato a Lampedusa ed ha voluto visitare la porta d’ingresso di moltissimi profughi ed emigrati che devono essere accoti con umanità e solidarietà. Ha ricordato che gli schiavi africani sono stati 15 milioni e di ciò si deve avere sempre viva la memoria.

Al convegno erano presenti Malugeta Gessese, della presidenza dell’Unione africana e anche Kamara Dakamo Mamadou, ambasciatore della Repubblica del Congo e decano del Corpo diplomatico africano presso il Quirinale, che ha ammonito di non perdere la memoria – chi non ha memoria non ha futuro – ed ha ringraziato Perugia e l’Università perché favorisce nel mondo il dialogo tra le culture.