Il no dell’Umbria ai rifiuti campani

Il 'no' della Lorenzetti è motivato dalla necessità di svolgere un profondo rinnovamento nella gestione dei rifiuti in Umbria

Il netto ‘no’ ai rifiuti dalla Campania, pronunciato dalla presidente della Regione, Maria Rita Lorenzetti, mette d’accordo tutti, maggioranza e opposizione. ‘Fare il contrario, sarebbe da incoscienti’ commenta il capogruppo consiliare dell’Udc, Enrico Sebastiani. Infatti alcune discariche dell’Umbria, quelle ‘non regionali’ – Pietramelina, Colognola e Sant’Orsola – fra quattro o cinque anni al massimo dovrebbero chiudere. Parola dell’assessore all’Ambiente, Lamberto Bottini, fresco reduce da una gita d’istruzione dicembrina a Vienna e Monaco di Baviera. ‘L’Europa – afferma – dice addio alle discariche. In Umbria andremo avanti fino al 2018 con Orvieto (‘Le Crete’) e Città di Castello (Belladanza) ma, per le altre, non prevedo lunga vita’. Cosa ha visto Bottini all’estero? In particolare tre cose: la riduzione dei rifiuti alla fonte, ottime raccolte differenziate (fino al 50 per cento della ‘sporcizia’ complessiva) e l’uso di termovalorizzatori di nuova generazione. Soprattutto, gli sono piaciuti i dissociatori molecolari, impianti di origine americana che non produrrebbero diossine e polveri fini, e gli impianti a pirolisi, senza emissione di nanoparticelle inquinanti in atmosfera. ‘All’estero – aggiunge l’assessore – al fine di ridurre la massa dei rifiuti, puntano molto sulla comunicazione verso il cittadino e le aziende. A Vienna spendono un milione di euro all’anno per promuovere campagne di informazione e comunicazione fra la gente’. Oggi però, sui rifiuti, l’Umbria si trova alle prese con due questioni importanti: la vicenda del termovalorizzatore di Terni, sigillato dalla magistratura ‘per vederci chiaro’ e la prossima stesura del Nuovo piano regionale sui rifiuti (il terzo, dopo quelli del 1997 e del 2002). Il termovalorizzatore ternano stoppato è un punto molto dolente: come si pronunceranno i magistrati, che vogliono verificare se tra i rifiuti inceneriti possano essere capitate sostanze nocive o radioattive, alla fine del loro lavoro? E, nel frattempo, il sindaco di Terni, Paolo Raffaelli, dove metterà i rifiuti della sua città? ‘Tengo a ribadire che l’Umbria non avrà mai problemi per lo smaltimento rifiuti – sottolinea Bottini. – Da noi non c’è, né ci sarà mai, nessuna emergenza. La vicenda ternana deve finire presto. Piena fiducia alla magistratura, ma anche in quanto ben fatto in questi anni dal Comune, che stava pensando di migliorare ulteriormente un impianto che non ha mai funzionato a pieno regime, e dall’Asm’. Sul nuovo piano regionale sui rifiuti, il cui studio tecnico è affidato da circa un mese alla Oikos Progetti srl di Bergamo, come spiega il suo collaboratore Marco Pompei, l’assessore afferma: ‘È una grossa opportunità che l’Umbria non deve lasciarsi sfuggire. In ogni caso la nostra raccolta differenziata è cresciuta di anno in anno e siamo ormai vicini al 30 per cento (il 25 per cento era il dato 2005 dell’Agenzia nazionale per l’ambiente, Apat, ndr). Adesso dobbiamo puntare decisamente sulle tecnologie più avanzate’.

AUTORE: Paolo Giovannelli