Il nuovo Statuto della Regione al vaglio della società civile

Tra i punti controversi la definizione di famiglia e il riconoscimento del suo ruolo sociale

Entro l’anno sarà pronta la proposta del nuovo Statuto regionale dell’Umbria. La Commissione speciale presieduta dalla Forzista Fiammetta Modena sta discutendo il capitolo della forma di Governo ovvero dei compiti e rapporti tra Giunta e Consiglio regionale. Tema caldo in cui è compresa anche la scelta del tipo di legge elettorale. E’ l’ultimo capitolo, uno dei più discussi, lasciato in coda per evitare di bloccare i lavori. Entro dicembre, rispettando i tempi concessi dal Consiglio regionale, la Commissione presenterà la Bozza di statuto da portare in Partecipazione. Riprenderanno, dunque, annuncia la Presidente, con il 2003, gli incontri con la società civile e le istituzioni locali come è già stato fatto nella fase delle ‘audizioni’ preliminari in cui la Commissione ha ascoltato e raccolto le osservazioni. Successivamente è iniziata la stesura del testo, da parte di docenti universitari, sulle linee indicate dalla Commissione. Dal dialogo tra docenti e Commissione è scaturita questa seconda Bozza che sarà portata in partecipazione con le proposte di modifica fatte in Commissione. ‘Non si è proceduto con votazioni sugli articoli – precisa Modena – perché in questa fase non si è ancora fatta una scelta politica sui punti su cui non si è raggiunto l’accordo’. L’obiettivo è quello di andare oltre la logica degli schieramenti e di trovare il maggiore consenso possibile per l’adozione del testo che sarà la ‘Carta fondamentale’ della Regione. Dopo la partecipazione il testo verrà votato dalla Commissione e portato in Consiglio regionale per la discussione e l’approvazione finale. Tra i punti che hanno registrato maggiore dibattito c’è la parte dei ‘Principi fondamentali’ e tra questi l’articolo in cui si tratta della famiglia. Se ne è discusso nella Seduta del 13 settembre dove sono state avanzate diverse ipotesi (vedi il box con i vari testi). Il testo proposto dai docenti universitari riprendeva la formulazione dello Statuto vigente in cui si parla non di ‘famiglia’ ma di ‘comunità familiare’, eliminando, però il diretto riferimento alla Costituzione italiana che indirettamente garantiva l’interpretazione dell’espressione ‘comunità familiare’ nel senso di ‘famiglia fondata sul matrimonio’. Su proposta dei Consiglieri Marco Fasolo (Sdi) e Mauro Tippolotti (Rifondazione) è stata introdotta la proposta di riconoscere ‘le unioni frutto delle scelte libere e consapevoli di ogni individuo’. L’apertura esplicita alle coppie di fatto e potenziale alle unioni omosessuali, ha trovato l’opposizione del Consigliere Pietro Laffranco (An) e Enrico Sebastiani (Cdu) che hanno ribadito il concetto di famiglia intesa come unione tra uomo e donna. Sono temi importanti su cui si dovrebbe trovare il più ampio consenso, ha commentato Sebastiani. Insomma no ad un confronto ideologico muro contro muro. Piuttosto sarebbe meglio, commenta a La Voce Sebastiani, mantenere il testo dello Statuto vigente in cui si fa espresso riferimento alla Costituzione. In Commissione si è anche discusso sul riconoscimento della funzione sociale della famiglia. Tippolotti e Bottini hanno ritenuto ‘non opportuno stabilire un legame automatico tra ‘comunità familiare’ e ‘sviluppo’ ritenendo eventualmente ‘preferibile il testo vigente’. Un punto sul quale i cattolici attendono dallo Statuto una chiara affermazione del valore sociale della famiglia. E’ quanto proposto nel ‘Contributo per lo Statuto della Regione dell’Umbria’ formulato dalla Consulta regionale ecclesiale per i problemi sociali e il lavoro offerto anche ai membri della Commissione speciale per lo Statuto. Il Contributo non si limita a proporre un riconoscimento formale del valore della famiglia ma indica opzioni che rendono concreta l’affermazione di principio: dal riconoscimento della dignità degli esseri umani dal concepimento al termine naturale della vita, fino alle politiche fiscali e la scuola. Il dibattito è aperto. Le proposte registrate in Commissione Statuto attendono di essere discusse e emendate dalla ‘società civile’ nella fase di Partecipazione. Maria Rita ValliStatuto: l’articolo 5 sulla famigliaL’articolo 5 dello Statuto regionale vigente’a Regione adotta, nell’ambito delle proprie competenze, ogni misura idonea a favorire l’adempimento dei compiti che la Costituzione riconosce ed affida alla comunità familiare’ L’articolo 5 nella formulazione della Seconda Bozza esaminata dalla Commissione il 13 settembre 2002’a Regione riconosce la comunità familiare come risorsa primaria dello sviluppo della società regionale e adotta ogni misura idonea a favorirne il ruolo sociale’Le opzioni formulate nel corso della riunione della Commissione il 13 settembre scorsoOpzione A) – La Regione riconosce la comunità familiare come risorsa della società regionale e adotta ogni misura idonea a favorirne il ruolo sociale. Opzione B) – La Regione tutela la comunità familiare e promuove i diritti ed il riconoscimento di unioni frutto delle scelte libere e consapevoli di ogni individuo.