Il Papa ai giovani: raccontate la gioia!

Il messaggio di Benedetto XVI per la XXVII Giornata mondiale della Gioventù che si celebra nelle diocesi la Domenica delle Palme

“In un mondo spesso segnato da tristezza e inquietudini”, la gioia “è una testimonianza importante della bellezza e dell’affidabilità della fede cristiana”. Lo scrive Benedetto XVI nel messaggio per la XXVII Giornata mondiale della Gioventù, che si celebrerà domenica prossima, Domenica delle Palme, sul tema: “Siate sempre lieti nel Signore!” (Fil 4). Missionari della gioia. “Nel difficile contesto attuale – osserva il Papa nel messaggio – tanti giovani intorno a voi hanno un immenso bisogno di sentire che il messaggio cristiano è un messaggio di gioia e di speranza”. Di qui l’invito, rivolto ai giovani, ad “essere missionari della gioia”, perché “non si può essere felici se gli altri non lo sono: la gioia deve essere condivisa”. “Andate a raccontare agli altri giovani la vostra gioia di aver trovato quel tesoro prezioso che è Gesù stesso” è l’appello del Papa, che nella parte centrale del messaggio fa notare come “per vivere la vera gioia occorre identificare le tentazioni che la allontanano”. “La cultura attuale – denuncia Benedetto XVI – induce spesso a cercare traguardi, realizzazioni e piaceri immediati, favorendo più l’incostanza che la perseveranza nella fatica e la fedeltà agli impegni. I messaggi che ricevete spingono ad entrare nella logica del consumo, prospettando felicità artificiali”. Ma “l’esperienza insegna – l’obiezione del Papa – che l’avere non coincide con la gioia”. Missionari della nuova evangelizzazione. “Vi sono tante persone che, pur avendo beni materiali in abbondanza – spiega il Pontefice – sono spesso afflitte dalla disperazione, dalla tristezza e sentono un vuoto nella vita. Per rimanere nella gioia, siamo chiamati a vivere nell’amore e nella verità, a vivere in Dio”. Citando Pier Giorgio Frassati e Chiara Badano, Benedetto XVI ricorda come le loro “semplici testimonianze” dimostrano che “il cristiano autentico non è mai disperato e triste, anche davanti alle prove più dure”, e che “la gioia cristiana non è una fuga dalla realtà, ma una forza soprannaturale per affrontare e vivere le difficoltà quotidiane”. “A volte – stigmatizza il Papa – viene dipinta un’immagine del cristianesimo come di una proposta di vita che opprime la nostra libertà, che va contro il nostro desiderio di felicità e di gioia”. Ma questo “non risponde a verità”: “I cristiani sono uomini e donne veramente felici perché sanno di non essere mai soli, ma di essere sorretti sempre dalle mani di Dio”. Di qui l’invito ai giovani: “Spetta soprattutto a voi mostrare al mondo che la fede porta una felicità e una gioia vera, piena e duratura. E se il modo di vivere dei cristiani sembra a volte stanco ed annoiato, testimoniate voi per primi il volto gioioso e felice della fede”. “Siate missionari entusiasti della nuova evangelizzazione”, l’esortazione finale di Benedetto XVI. Non abbiate paura. “Non abbiate paura di mettere in gioco la vostra vita facendo spazio a Gesù”, scrive il Papa ai giovani: “È la strada per avere la pace e la vera felicità”. Soffermandosi sul legame tra gioia e amore, Benedetto XVI ricorda che “amare significa costanza, fedeltà, tener fede agli impegni. In primo luogo, nelle amicizie: i nostri amici si aspettano che siamo sinceri, leali, fedeli, perché il vero amore è perseverante anche e soprattutto nelle difficoltà. E lo stesso vale per il lavoro, gli studi e i servizi che svolgete. La fedeltà e la perseveranza nel bene conducono alla gioia, anche se non sempre questa è immediata”. “Il mondo – sostiene il Santo Padre – ha necessità di uomini e donne competenti e generosi, che si mettano al servizio del bene comune. Impegnatevi a studiare con serietà; coltivate i vostri talenti e metteteli fin d’ora al servizio del prossimo. Cercate il modo di contribuire a rendere la società più giusta e umana, là dove vi trovate. Che tutta la vostra vita sia guidata dallo spirito di servizio, e non dalla ricerca del potere, del successo materiale e del denaro”. Infine, un’esortazione a non aver paura “della chiamata di Cristo alla vita religiosa, monastica, missionaria o al sacerdozio”, ma neanche della chiamata al matrimonio, in cui un uomo e una donna “si donano l’uno all’altro per costruire una famiglia e diventare segno dell’amore di Cristo per la sua Chiesa”. Preziose regole di vita. “Un cristiano non può mai esser triste perché ha incontrato Cristo, che ha dato la vita per lui”, ribadisce Benedetto XVI, che ai giovani, in vista dell’Anno della Fede, raccomanda: “Imparate a vedere come Dio agisce nelle vostre vite, scopritelo nascosto nel cuore degli avvenimenti del vostro quotidiano”. E ancora: “Imparate a leggere e meditare la Sacra Scrittura, vi troverete una risposta alle domande più profonde di verità che albergano nel vostro cuore e nella vostra mente”. Tra gli aiuti per trovare la vera gioia, il Papa cita i Comandamenti, osservando i quali “noi troviamo la strada della vita e della felicità. Anche se a prima vista possono sembrare un insieme di divieti, quasi un ostacolo alla libertà, se li meditiamo più attentamente, alla luce del Messaggio di Cristo, essi sono un insieme di essenziali e preziose regole di vita, che conducono a un’esistenza felice, realizzata secondo il progetto di Dio”.