Il più grande augurio: shalom

Scuola Toniolo. Incontro con don Gianni Colasanti sul tema della pace
Un momento dell’incontro con don Gianni Colasanti alla Scuola Toniolo
Un momento dell’incontro con don Gianni Colasanti alla Scuola Toniolo

Continuano le lezioni alla Scuola politica “Giuseppe Toniolo”. Lo scorso 10 marzo don Gianni Colasanti ha affrontato il tema della pace.

Il docente ha evidenziato come la pace sia la finalità della vita di Cristo: la parola “pace” corrisponde al regno di Dio. In termini biblici, shalom (pace) significa completezza, perfezione della vita, una condizione in cui non manca niente né sul piano soggettivo né su quello relazionale. Shalom, saluto abituale di buon augurio, esprime un concetto di pace che connota uno stato o modo di essere che può essere definito come star-bene, felicità, sicurezza, totalità, condizione di tranquillità, di ordine, pienezza, perfezione, armonia, integrità, totalità, compiutezza e interezza.

“La pace – ha affermato Colasanti – è lo stato di perfetto benessere, è un dono di Dio. Anche il Nuovo Testamento riprende questa convinzione, mostrandoci come gli uomini da soli non riuscirebbero ad avere rapporti di pienezza”.

Don Gianni nel corso della lezione ha citato più volte la Gaudium et spes spiegando l’importanza del Concilio Vaticano II nel superamento del concetto di nazione e di patria, per riscoprire l’appartenenza “all’unica famiglia umana”. Si tratta di una conversione culturale profonda. Il Concilio condanna il concetto di guerra, anche quello tradizionale di “guerra giusta”.

Nella Gaudium et spes si evidenzia come la pace non sia solo l’assenza di guerra, ma anche l’opera della giustizia. La pace non si raggiunge senza la tutela del bene delle persone, per cui deve essere possibile scambiarsi con fiducia, liberamente, le ricchezze del proprio animo e del proprio ingegno. La ferma volontà di rispettare gli altri uomini e gli altri popoli e la loro dignità, e l’assidua pratica della fratellanza umana sono assolutamente necessarie per la costruzione della pace.

La persona vale di più del “cittadino” ed è il valore della persona che ispira il valore della giustizia. La pace come riconoscimento dell’altro e della sua dignità comporta il necessario riconoscimento del prossimo e dei suoi diritti fondamentali.

Tale concetto si ritrova approfondito nell’enciclica Pacem in terris, in cui si sottolinea che – in una convivenza ordinata e feconda – ogni essere umano è persona dotata d’intelligenza e di volontà libera e, quindi, è soggetto di diritti e di doveri che scaturiscono dalla sua stessa natura: diritti e doveri che sono perciò universali, inviolabili, inalienabili. I diritti umani sono strettamente collegati al concetto di solidarietà.

AUTORE: Marta Ginettelli