Il Punto – Se l’America abbandona l’Ue

Questa volta parliamo di elezioni. Non di quelle amministrative in Italia; ma di quelle presidenziali negli Stati Uniti. Sta finendo in questi giorni il ciclo delle “primarie” per la scelta dei candidati, e ormai è certo che gli sfidanti saranno Donald Trump per i repubblicani e Hillary Clinton per i democratici. Salvo sconquassi – tipo incriminazioni giudiziarie – che da qui alla data delle elezioni (8 novembre) mettano fuori gioco uno dei due. Queste elezioni ci riguardano? Ufficialmente no. Ogni Paese è sovrano in casa sua; noi in casa nostra e gli americani in casa loro. Però il mondo è sempre più piccolo e nel bene e nel male le scelte politiche degli americani (e non solo le loro) ricadono su di noi; anche se non possiamo farci niente. Fino a pochi decenni fa, in America il candidato più estremista (non importa se di destra o di sinistra) era destinato a una sicura sconfitta.

La gente voleva stabilità e certezze. Adesso (in America come da noi) l’elettorato tranquillo è disamorato nei confronti della politica nel suo insieme e tende a tirarsene fuori; è più facile invece attirate gli elettori con messaggi forti, dirompenti e nello stesso tempo rassicuranti (perché promettono di risolvere problemi epocali con un colpo di spada o almeno un colpo di genio). A decidere non è la maggioranza dei cittadini, ma la maggioranza di quelli che vanno a votare (circa la metà degli aventi diritto) e dunque l’impegno di ogni candidato non è conquistare il voto dei seguaci della parte avversa, bensì convincere quelli della propria parte ad uscire di casa per andare al voto.

Così accade che i toni estremistici premiano il candidato che li usa. Quindi alla fine è possibile anche che vinca Trump. Che non nasconde di non avere alcun interesse a sostenere i vecchi alleati europei, né sul piano politico né su quello economico. Ma un’Europa abbandonata a se stessa potrà sopravvivere sulla scena mondiale solo se sarà unita, coesa, pronta a decisioni rapide e valide per l’intero veccchio continente. Invece quel poco di Unione Europea che abbiamo faticosamente messo in piedi sta scricchiolando da tutte le parti. Non è un buon segnale per il nostro futuro.

AUTORE: Pier Giorgio Lignani

1 COMMENT

  1. Ancora più interessante riletto DOPO la Brexit. L’ho rilanciato sul mio blog “Stor(n)ielle” e sulla community di Google+.
    Grazie P.G.L.

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