Il saluto dei fedeli della diocesi all’arcivescovo Giovanni Marra

Tra amici lo chiamano “il generale”, sia perché lo è veramente – essendo stato Ordinario militare per l’Italia – sia perché ha qualcosa di sant’Ignazio di Loyola, “il generale di Dio”. L’arcivescovo mons. Giovanni Marra è arrivato in silenzio, con tanta discrezione, oltre un anno fa, dopo le note vicende diocesane, inviato “dall’apostolo Pietro” ad amministrare la Chiesa di Dio che è in Orvieto-Todi. E questa missione ha svolto. Non ha guardato all’età e a qualche inevitabile acciacco, tutto preso per la causa di Cristo e della Chiesa.

In un anno ha costituito il Consiglio pastorale diocesano, ha riformato la Consulta diocesana delle aggregazioni laicali dotandola di un nuovo Statuto, ha nominato un unico economo della diocesi unificando vari settori, ha ristrutturato l’Ufficio per la Pastorale giovanile, organizzato l’Ufficio missionario diocesano, creando un’unica Curia diocesana. Ha nominato 5 nuovi canonici ed eretto, per il decoro liturgico, la confraternita dell’Annunziata per la concattedrale di Todi.

Oltre a nominare nuovi parroci per importanti parrocchie, ha ordinato prima diaconi e poi presbiteri tre nuovi sacerdoti. Ha curato particolarmente il ritiro mensile del clero per favorire la comunione ecclesiale, chiamando ad offrire la loro testimonianza ecclesiastici illustri ed esperti che hanno trattato argomenti di grande attualità, ed il clero ha risposto con grande partecipazione. Ha convocato una grande Assemblea diocesana sulla famiglia nel duomo di Orvieto, presente il card. Antonelli. Ha portato a compimento la mensa Caritas a Orvieto, dedicandola alla Beata Madre Teresa; posto la prima pietra della nuova chiesa di Casteltodino e fatto finalmente iniziare il cantiere di lavoro.

Ha ottenuto dal Santo Padre la concessione del Giubileo per Orvieto e Bolsena, in occasione delle ricorrenze centenarie del miracolo di Bolsena e della bolla Transiturus. Senza mai mancare a tutti gli appuntamenti celebrativi che un vescovo deve svolgere. Mons. Marra vorrà scusarci se abbiamo scritto queste cose per ringraziarlo dell’impegno apostolico. Ha “combattuto la buona battaglia”, come diceva l’apostolo Paolo, e ci lascia una bella testimonianza di fede e di zelo apostolico. Buone vacanze, “generale”!