Il significato di una presenza

Presentato a Perugia il 'Dossier statistico immigrazione' della Caritas

Per presentare all’Umbria il sedicesimo Dossier statistico immigrazione 2006 della Caritas italiana e della Fondazione Migrantes, evento che si è svolto a Perugia mercoledì 25 ottobre scorso, in contemporanea con altre sedici città (Bari, Bologna, Bolzano, Cagliari, Crotone, Genova, Lucca, Matera, Milano, Napoli, Palermo, Pesaro, Roma, Torino, Venafro e Venezia) si è partiti dal ricordo del lavoro di don Luigi Di Liegro, che volle tale studio con tutte le sue forze, almeno al pari della mensa per i poveri della Caritas romana. A farlo è stato il giornalista Jean Leonard Touadì, attualmente assessore nella Giunta capitolina di Walter Veltroni: ‘Don Luigi è stato per tutti noi una guida sapiente e coraggiosa in tema di immigrazione. Resta il nostro faro. Sosteneva sempre che il fenomeno delle migrazioni in Italia dovesse essere sempre ricondotto nell’alveo delle cifre, proprio per definirlo realisticamente. La Caritas, negli anni, ha sempre migliorato questo lavoro, fornendoci non più solamente una quantità impressionante di dati, ma facendoci comprendere a fondo il significato della presenza degli immigrati nella società italiana: nella scuola, nel mondo del lavoro, nella vita associativa, nella politica’. Toaudì ha camminato con nostalgia per corso Vannucci, ricordando di quanto, ventisette anni fa, giunse studente all’Università per Stranieri. ‘Per mantenermi agli studi’, ha raccontato alla platea della sala consiliare della Provincia perugina, ‘andavo a cogliere l’uva e le olive nei vostri campi’. Come molti immigrati, che hanno in testa un preciso percorso migratorio e di crescita personale, continuano a fare proprio in questi mesi autunnali. Erano presenti gli assessori regionali Maria Prodi e Damiano Stufara. Stufara, responsabile delle Politiche sociali, ha definito il dossier Caritas ‘un lavoro prezioso per la quantità e la qualità dei dati e un’analisi indispensabile per chi governa l’Italia e l’Umbria’. Ha poi dichiarato: ‘Finora l’Italia ha destinato, su 100 euro stanziati per trattare il fenomeno migratorio, 85 euro per le politiche sulla sicurezza e appena 15 euro per l’accoglienza e l’integrazione degli stranieri. Questa ‘visione’ del fenomeno immigratorio – ha detto – va cambiata, anche se sono personalmente soddisfatto perché da noi, in Umbria, l’integrazione è visibilmente migliore che in altre parti d’Italia’. Per parte eccelsiale, sono intervenuti all’incontro i vescovi Giuseppe Chiaretti e Riccardo Fontana il quale, come responsabile regionale della Caritas, ha messo l’accento su una delle questioni più critiche del rapporto fra umbri e stranieri: quello dell’integrazione e della tutela dei bambini e degli adolescenti. ‘Per il bene di questa regione – ha detto – dobbiamo puntare sulla loro scolarizzazione. Anche la nostra Chiesa è chiamata a fare di più: accogliere bene gli stranieri, aiutandoli a valorizzarsi, è la missione di noi cristiani, che dobbiamo per prima cosa comprendere le buone ragioni per cui hanno lasciato le loro terre e sono giunti fin qui’. In Umbria, vivono circa 8 mila minori stranieri nella provincia di Perugia e 2 mila in quella di Terni, su un totale di soggiornanti immigrati di oltre 48 mila persone. ‘Sono i minori – ha concluso Fontana – una delle priorità nel lavoro quotidiano dei centri di ascolto delle nostre otto Caritas diocesane’. ‘I problemi maggiori con i minori – afferma la responsabile della Caritas di Perugia, Stella Cerasa, – si incontrano nell’inserimento scolastico, specie in presenza di classi di diversa nazionalità o ad anno scolastico già avviato, nell’accesso degli asili nido e della difficoltà dei genitori stranieri di dover coniugare la cura dei figli con il lavoro’. Anche perché gli immigrati, riporta il Dossier Caritas 2006, ‘sono largamente utilizzati in ruoli non qualificati’ (dal collaboratore domestico al tagliaboschi, dal facchino al manovale, ecc.), che richiedono loro – giocoforza – una ‘disponibilità’ sul mercato del lavoro praticamente costante e che li costringe, specie per quanto riguarda le donne, a badare fra mille e una difficoltà alla propria famiglia.

AUTORE: Paolo Giovannelli