Il timbro della qualità

Artigiani. La famiglia Pinchi di Foligno, organai da tre generazioni

Un laboratorio che da tre generazioni mantiene viva l’antica tradizione organaria folignate con attività in Italia e all’estero. Tra i lavori più importanti c’è quello per la nuova chiesa di San Giovanni Rotondo progettata dall’architetto Renzo Piano (il più grande strumento meccanico costruito nel nostro paese, con 80 registri e quasi 6.000 canne). Non solo opere da Guinness dei primati, anche lavori di più modeste dimensioni ma, non per questo, meno importanti. ‘Certamente – spiega Claudio Pinchi – non vorrei dimenticare una commissione per la sala da concerti di Kusatsu in Giappone (dove si svolge un importante festival di musica da camera), uno strumento piccolo ma dalle enormi possibilità timbriche e di colori. Adesso, per esempio stiamo lavorando per un nuovo organo nella cattedrale di Arezzo’. Tra gli organi da voi costruiti per le chiese della nostra regione cosa potrebbe segnalare? ‘Putroppo di recente nulla, perché in Umbria sono dieci anni che non viene commissionato un organo nuovo di dimensioni rilevanti. L’ultimo è stato quello per il Conservatorio Morlacchi di Perugia’. Cosa si prova a realizzate uno dei vostri capolavori per una chiesa ricca di storia? ‘È sempre una sfida perché bisogna realizzare qualcosa che sia in sintonia con l’architettura presente, ma allo stesso tempo lasciare anche un segno della nostra arte realizzata con criteri moderni, nel senso sia architettonico che musicale’. Dal 16 al 20 novembre si svolgerà a Foligno il I festival internazionale dedicato al clavicordo, uno strumento riportato alla luce attraverso gli studi fatti dal maestro Claudio Brizi organista e musicologo, grazie anche al vostro contributo. ‘Proprio io ho seguito questo progetto della costruzione di uno strumento che fonde due diversi suoni, quello del clavicembalo e quello dell’organo, dando vita a colori inediti. Un progetto antico ricostruito con i moderni mezzi a nostra disposizione, che sta avendo parecchie richieste, grazie al maestro Brizi che sta girando il mondo portando il suono dell’organo nei teatri e nelle sale da concerti’. La fabbrica artigiana Pinchi non si occupa soltanto della costruzione di organi. In collaborazione con il ministero per i Beni culturali, sotto il controllo diretto delle competenti soprintendenze, ha nel corso degli anni restaurato oltre 40 strumenti antichi in Italia. Lavori che hanno interessato anche la nostra regione. ‘Il più recente a Trevi, completato nel giugno scorso, presso la chiesa di San Francesco. Era uno strumento del 1509 costruito da mastro Paolo di Pietro Paolo di Montefalco; una vera rarità della quale siamo riusciti a salvare buona parte del materiale originale, se si considera che il primo organo costruito in Italia (tra i più antichi del mondo) è quello della cattedrale di San Petronio a Bologna del 1471. A Perugia, invece, siamo intervenuti presso la chiesa di Sant’Ercolano per un Nicola Morettini della fine dell’Ottocento, uno strumento di estrema qualità. Non vorrei dimenticare i lavori per la basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi in occasione del Giubileo del 2000, dove abbiamo interamente recuperato un Angelo Morettini del 1832 e un Nicola Morettini del 1898, quest’ultimo trasferito dall’antica sede della cappella del Transito vicino la Porziuncola. Purtroppo, in Umbria i restauri non sono così frequenti perchè a differenza di altre regioni non esiste una legge specifica che destini fondi per la salvaguardia di questi beni d’inestimabile valore. Basti pensare che nel solo territorio di Foligno esistono 35 organi storici di cui solo uno, nella cattedrale di San Feliciano, è stato restaurato’.

AUTORE: Enrico Tribbioli