In soccorso da chi è colpito da demenza senile, e delle famiglie

SALUTE. Le iniziative dell’associazione Amata contro la demenza senile

Il 21 settembre ricorre la Giornata mondiale dell’Alzheimer. Il 5 settembre l’associazione Amata Umbra (Associazione malati Alzheimer e Telefono Alzheimer Umbria) ha festeggiato i 15 anni di attività. Due date, due ricorrenze per riflettere e far conoscere questa patologia, tanto diffusa quanto ancora sconosciuta. Per questo l’associazione umbra ha organizzato in questi giorni una serie di eventi su tutto il territorio regionale (per il programma completo www.amataumbria.it).

La malattia di Alzheimer non rappresenta l’unica forma di demenza, anche se è di gran lunga la più frequente. Queste patologie hanno in comune non soltanto l’aspetto medico (ovvero vanno a colpire un cervello precedentemente sano, determinando progressivamente la perdita di tutte le facoltà intellettive) ma anche quello sociale e assistenziale. “Le demenze – spiega la dott.ssa Annalisa Longo, geriatra e presidente di Amata – colpiscono coloro che ne sono affetti, ma anche pesantemente i familiari che si trovano ad assisterli. Per questo quindici anni fa gli operatori del reparto di Geriatria, vedendo negli anni i familiari in preda al dramma e alla disperazione perché lasciati soli nell’assistere un malato tanto impegnativo sotto ogni punto di vista, insieme ad un gruppo di persone sensibili al problema, hanno fondato l’associazione. Oggi sono circa una quarantina i volontari”.

Lo scoglio principale contro cui si imbattono famiglie e malati è, infatti, quello della scarsa formazione e informazione dei congiunti in primis, ma anche degli operatori sanitari, medici, società civile e istituzioni. “Questa è una malattia senza voce – dice la dott.ssa Longo – di cui si parla poco e per cui si fa ancora meno. Ci sono pochissimi servizi pubblici specifici e nessuna assistenza domiciliare ad hoc. I familiari dei malati hanno bisogno di sostegno psicologico, ma anche pratico, legale e di riferimento per conoscere i servizi e le strutture a cui potersi rivolgere. Nel nostro piccolo, cerchiamo di dare il supporto necessario, attraverso i punti di ascolto, il Telefono alzheimer e gli incontri periodici con i familiari. Per i malati, abbiamo attivato un progetto pilota di assistenza domiciliare che permette ai nostri operatori di seguire circa 15 famiglie, e organizziamo attività periodiche di musicoterapia, animazione, ginnastica dolce e riabilitazione cognitiva.

“Un altro problema – continua – è quello della formazione di medici, infermieri e operatori sanitari, molto spesso non adeguatamente esperti nell’assistere pazienti afflitti da demenza. Per questo la nostra associazione organizza periodicamente corsi di formazione in giro per la regione aperti a tutti e gratuiti”. La strada, però, è ancora lunga. “In questi quindici anni di attività – conclude la dottoressa – l’alzheimer e le patologie affini sono sicuramente più conosciute di un tempo, è aumentata di molto la ricettività delle strutture assistenziali e l’attenzione delle cooperative nel formare i propri operatori, ma ancora non è abbastanza. Troppi sono, infatti, coloro che arrivano in ospedale quando la malattia è già ad uno stadio avanzato e quindi c’è ben poco da fare. Avere conoscenza della malattia è fondamentale, perché una diagnosi precoce può garantire l’accesso a farmaci che, seppur non definitivi, possono comunque rallentare l’avanzare della demenza. Inoltre, l’ospedale Santa Maria della Misericordia è dotato di un eccellente centro di Geriatria a livello nazionale, dove vengono anche studiate e sperimentate nuove terapie di cura. Saperlo è importante per poterne usufruire. Proprio per favorire la conoscenza dell’alzheimer partirà a breve una campagna informativa nelle farmacie, grazie ad un accordo siglato con le Afas comunali”.

A chi ci si può rivolgere in Umbria

Per avere informazioni, supporto e assistenza per i malati di alzheimer o di demenza di vario genere, sono attive nel territorio regionale diverse strutture.

– L’associazione Amata Umbria (www.amataumbria.it) ha sede a Perugia (tel. 075 5011256) e a Terni (tel. 0744 800030). Punti di ascolto sono presenti a Castiglione del Lago (tel 075 9526300); Città della Pieve (tel. 0578 298340); Passignano sul Trasimeno (tel. 075 827432); Torgiano (tel. 075 9888317); Solfagnano (tel. 075 604746); Narni ( 0744 733169); Murrano di Orvieto e S. Angelo di Celle. Esiste inoltre l’associazione Ama (Associazione malati alzheimer); per informazioni: www.amalzheimer.it.

– Presso l’azienda ospedaliera di Perugia, è attivo il reparto di Geriatria e il Centro per lo studio dell’invecchiamento cerebrale e demenze nell’anziano.

– Presso la Asl n. 1 sono attivi i seguenti centri diurni Alzheimer: “Luigi Coli” a Città di Castello, in via Perugini (tel. 075 8559507); a Trestina, piazza Garinei (tel. 342 1738608); “Il Roseto” a Umbertide, via dei Patrioti 13 (tel. 342 1738606); a Gubbio, in via Cavour 11 a, c/o Astenotrofio Mosca (tel. 075 9221773) e “Il Biancospino”, a Gualdo Tadino, in via S. Marzio 4 (tel. 075 9142717).

– Presso la Asl n.2 troviamo: il centro diurno di Madonna Alta, via Pian Della Genna n.2, a Perugia (tel. 075-5000550); “I girasoli” di San Mariano (tel. 075-5181488) e il centro di Bettona, in via Perugia, a Passaggio di Bettona (tel. 075 9869926).

– Presso la Asl n. 3 è attivo il centro diurno Alzheimer “Le Margherite”, in via Berlino, 2- Sant’Eraclio, a Foligno, presso la Casa Serena ex Onpi (tel. 0742-391250).

– La Asl n. 4 di Terni mette a disposizione un ambulatorio Alzheimer presso la struttura di Geriatria di strada Le Grazie n. 6, nei pressi di viale Trento. Sono poi attivi il centro diurno “Le Grazie”, strada Le Grazie n. 6; il centro diurno ”Agorà”, via Manara n. 4; “La Rocca”, vocabolo Trevi n. 116 n; e ”La Sequoia”, via del Cardellino n. 65.

AUTORE: Laura Lana