Insieme a chi ce l’ha fatta

Ceis. 'Festa degli auguri' con don Tonino. Spettacolo musicale dei giovani: le loro 'difficoltà'

Quest’anno la tradizionale ‘Festa degli auguri’ alla comunità del centro italiano di solidarietà (Ceis) coincideva con il XV anniversario del Centro. Una festa in cui sono stati ricordati gli anni trascorsi, non solo dai promotori e dagli operatori, ma da molti di coloro che attraverso il Centro sono passati vivendo e superando tanti momenti difficili della loro vita. Dopo il benvenuto dato a tutti i presenti da don Paolino Trani, attuale responsabile del Ceis locale, è stata la volta del presidente di Arezzo, Franco Balò, che ha preso la parola comunicando gli aggiornamenti che avverranno in futuro nei vari settori del centro con la presenza in ciascuno di uno psichiatra, un medico e infermieri. L’amministratore Urbani ha poi annunciato che i lavori iniziati nella struttura locale sono stati terminati e anche che, dietro accordo Stato-Regione, il Ceis entra ora a far parte del pubblico-privato, il che verrà stabilito tramite protocollo di intesa con l’Asl. Non è mancato ai presenti il saluto di don Tonino Rossi, primo Presidente di Città di Castello, e, per l’amministrazione comunale, quello dell’assessore Silvano Mearelli. Organizzato dai ragazzi, come sempre, vi è stato uno splendido momento musicale con canzoni che hanno espresso momenti drammatici di difficoltà e di lotta, ma anche sentimenti di speranza e di un forte credo nella vita. Invitati da don Paolino, sono saliti sul palco molti tra coloro che, avendo trascorso un periodo al Centro, ora erano lì a testimoniare come, con l’impegno costante, e non meno con l’amore, si possa tornare alla serenità e a un inserimento nella società. Ragazzi, ragazze, giovani coppie di sposi con i bambini che lo stesso don Tonino ha battezzato nel corso di questi anni. Sono state ascoltate con commozione le parole di una giovane donna che, un tempo ospite, ora è volontaria del Centro. Ha ricordato come sia difficile, per chi è stato nel tunnel della droga, l’inserimento dopo, quando si esce. ‘È difficile essere accettati’, ha affermato e ha concluso dicendo ‘Mettiamoci una mano sul cuore, è troppo importante aiutare chi vi è passato’. Con grande attenzione ascoltate anche le parole di un genitore che ha narrato delle proprie difficoltà nell’accettare a suo tempo la realtà di un figlio che aveva iniziato a drogarsi e che ha dichiarato di comprendere ora, dopo un cammino lungo e difficile, molte più cose. Un festoso momento conviviale ha chiuso la significativa serata.

AUTORE: Eleonora Rose