Insieme invocando i santi patroni in occasione dell’Anno floridiano

Giubileo dei canonici della cattedrale, con alcuni fedeli, a Pieve de'Saddi

La coincidenza dell’Anno floridiano con l’evento del Giubileo ha suggerito ai canonici del Capitolo della cattedrale di celebrare il loro Giubileo a Pieve de’ Saddi, luogo sacro per i tifernati perchè vi morì san Florido nell’anno 600 e perchè vi si custodirono i corpi di san Crescenziano e dei suoi compagni martiri, primi evangelizzatori dell’Alta Valle del Tevere, fino al 1032 quando fu consacrata la Cattedrale dedicata agli attuali santi patroni. Sabato 14 ottobre, alle 15, la quasi totalità dei canonici, i sacerdoti di Ronti e di Montone venuti con piccoli gruppi di fedeli ed alcune persone tornate a visitare la chiesa della loro infanzia, si sono riunite nella storica e stupenda chiesa per invocare insieme i santi patroni e per l’acquisto del Giubileo. Si è iniziato con la recita del Rosario guidata da don Lorenzo Giacchi. E’ seguito il “pio esercizio della Via Crucis” dettata da mons. Celestino Vaiani il quale, subito dopo, ha presieduto la solenne concelebrazione, in sostituzione del vescovo diocesano, mons. Pellegrino Tomaso Ronchi, assente per motivi di salute. Tuttavia il Vescovo ha inviato a testimonianza della sua adesione,il testo dell’omelia scritta per questa circostanza, e letta al momento della Liturgia della parola da mons. Giancarlo Lepri. Il Vescovo, nella sua omelia, ha espresso ” viva riconoscenza al Capitolo dei canonici della cattedrale per aver accolto un mio desiderio”; ha definito l’iniziativa un pellegrinaggio ricco di significato per il legame spirituale e storico che unisce la cattedrale a questo luogo santo;ha ricordato l’indizione dell’Anno floridiano per ricordare i 1400 anni della sua morte che ha coinciso provvidenzialmente con l’anno del Grande Giubileo del 2000 e per il quale ha gioito anche il santo Padre. Il Vescovo nella seconda parte del documento ha fatto un’articolata riflessione sulla figura e sulla missione del pastore, stimolato dalla liturgia nella quale si afferma: “il Signore è il nostro pastore, di chi avremo paura?”. Nella massa dei “falsi pastori” che dominano sugli uomini e sfruttano i deboli, il Vescovo ha messo in risalto Gesù buon pastore, al servizio del gregge, fino a dare la vita per esso. “Cari fratelli, ha concluso il Vescovo, queste riflessioni devono ridestare in noi il senso gioioso della nostra appartenenza a Cristo e di chiedere a San Florido che sostenga la nostra volontà di crescere ogni giorno di più nell’amore a Cristo e al servizio dei fratelli. Un ringraziamento del Capitolo della cattedrale all’Istituto della santa Famiglia che ci ha accolto con tanta gentilezza e tanta cordialità.

AUTORE: Don Nazzareno Amantini