Insieme

Credo che debba essere questa, quella sulla quale lui insiste tanto, ‘Insieme’, la parola/guida dell’incontro fra Mario Ceccobelli, vescovo ineunte nella sede di Gubbio, e noi, suo piccolo gregge. Una notizia riservata: quando disse: ‘Nolite timere, pusillus grex’, Gesù pensava anche a noi, la più piccola diocesi d’Italia dell’inizio del terzo millennio. Ma quell’Insieme, per non finire a tarallucci e vino, va capito per quello che è, sullo sfondo della fede cristiano / cattolico / apostolico / romana. La fede nella Chiesa e in Mario Ceccobelli è la terza vertebra della colonna che ci tiene in piedi. La prima vertebra è la fede in Dio, quella che ci accomuna ai Musulmani. Oddio, ‘Ci accomuna’: fatti salvi alcuni ‘particolari’, come la loro allergia alla bestemmia: anni fa essa indusse un duecento di loro a rinunciare al posto di lavoro, conquistato a fatica con lunghi anni umilianti da ‘vuccumprà’. Incapaci di ‘reggere’ i moccoli che gli operai italiani vomitavano a getto continuo. La seconda vertebra è la fede in Cristo. Fra parentesi, i Musulmani hanno sempre detto bene di Cristo, mentre noi Maometto l’abbiamo affidato a Dante Alighieri, che l’ha conciato, letteralmente, come Dio comanda, o – meglio – come credevamo che Dio comandasse: inferno, nona bolgia, terza postazione da sinistra. Squarciato in due come un maiale immediatamente prima delle operazioni di conciatura: ‘rotto dal mento infin dove si trulla’. Tra i seminatori di scandali e di scismi. Gira con gli altri, disperato come gli altri, piangendo e urlando, e ad ogni giro la piaga si cicatrizza, e ad ogni giro un diavolo la riapre, truce e puntuale. La terza vertebra è la fede nella Chiesa. Se guardiamo ai contenuti, l’importanza delle tre vertebre è in climax decrescente. Ma sullo sfondo di quella che, scimmiottando la ‘verità effettuale delle cose’ brevettata da Ser Niccolò de’ Mal Clavelli, chiamerei ‘fede effettuale’, le tre vertebre sono in ordine d’importanza crescente. La fede in Dio senza Cristo fa dell’Essere Sommo un anziano signore facilmente relegabile tra il ciarpame superfluo. La fede in Cristo senza la Chiesa rende il Figlio del Falegname disponibile a tutti gli usi che il cinema americano vorrà fare di lui. Una prospettiva che lo esalta al vertice della fede: su questo sfondo noi Eugubini accogliamo l’Insieme di Mario Ceccobelli, pastore delle nostre animulae blandulae. Don Mario, confortaci, a che la nostra furbizia non s’inventi un altro Maometto da combattere, e la nostra fede in Dio, in Cristo, nella Chiesa giorno dopo giorno diventi fede nell’uomo. ‘Fede effettuale’. A partire dai più deboli tra gli uomini, come ci ha insegnato il Signore.

AUTORE: Angelo M. Fanucci