Intransigentismo

Don Angelo Fanucci
Don Angelo Fanucci

Ma ddài, non farti ridere dietro! Avrebbe “prodotto danni incalcolabili” una frase di cortesia riservata da Dante al Papa; ma vvia!!, siamo seri! Frena, fratello, frena! Eh! No! Perché quella conclusione del III libro del De Monarchia, che si cerca di far passare come una “frase di cortesia”, nel medioevo fu come il pilastro di tutta la cultura politica ecclesiale. Un pilastro che si chiama intransigentismo. Poi è maturata la cultura delle autonomie, con i suoi eroi eponimi, Machiavelli per la politica e Galileo per la scienza: e la Chiesa si è arroccata in difesa, intransigente, e ha dato vita al Tribunale dell’Inquisizione (Paolo III, 1542), che riesumava l’Inquisizione medioevale, intransigentissima: sancita nel Concilio di Verona (1184) da papa Lucio III e dal Barbarossa, Paolo III ne incrudelì la parte punitiva, ad abolendam diversarum haeresum pravitatem (per neutralizzare la malizia delle diverse eresie). Poi (vado avanti a zompi da canguro) è arrivato l’illuminismo, con il suo carico di nefandezze ideologiche nei confronti della Chiesa e di stimoli preziosi per il suo vitale rinnovamento; in calce è arrivata la figlia primogenita dell’illuminismo, la Rivoluzione francese, e dal trespolo che troneggia al centro di Place de la Concorde, una volta riportata in magazzino la ghigliottina, il galletto della democrazia s’è arrochita la voce a forza di gridare Liberté, egalité, fraternitè. L’intransigentismo prima s’è attappato gli orecchi, poi, sposato dagli illustri birbaccioni del Congresso di Vienna, ha dimostrato di aver perso non solo la luce degli occhi, ma anche il senso del ridicolo.

Da parte nostra, noi cattolici abbiamo tirato un attimino il fiato; ma finalmente, nel 1864, è nata la grande sintesi dell’intransigentismo: il Sillabo di Pio IX. Sillabo, elenco… di che cosa? Ma di tutti gli errori del mondo moderno, perbacco! Sia chiaro che di errori dannosi per la comprensione del mondo e della vita umana in quelle correnti culturali ce n’erano di tutti i tipi, dai topolini che terrorizzano le signore/bene, alle pantecane grandi come portaerei, capaci di sparare nell’atmosfera che tutti respiriamo nubi di virus mortali. Il problema era quello di sempre: il fatto che il bambino abbia fatto pipì nel bagnetto non ti autorizza a buttarlo via con l’acqua sporca. E invece… Fratello lettore, lo lascio impiccato qui, questo “e invece”, per non guastarti la bellissima festa di dopodomani, Festa di Cristo Re, apice dell’anno liturgico e della vita.

AUTORE: Angelo M. Fanucci