Inventariati 700 anni di storia in Terra Santa

Terra Santa. Inventario dell’Archivio storico della Custodia francescana. Il coordinatore del riordino è un perugino, Andrea Maiarelli
Padre Narcyz Klimas, responsabile dell’archivio di Terra Santa, mostra un “Firmano”

È prossimo alla pubblicazione l’inventario dell’Archivio storico della Custodia di Terra Santa conservato presso il convento di San Salvatore a Gerusalemme.

“La presentazione dovrebbe avvenire entro il mese di dicembre a Gerusalemme” spiega Andrea Maiarelli, l’archivista perugino che ha coordinato il lavoro di riordino e catalogazione. “In tutto vi sono conservati circa 6.000 documenti, molti dei quali scritti in arabo, che raccontano la storia dei rapporti dei frati francescani in Terra Santa con le comunità e le autorità civili e politiche locali, le regioni del Vicino Oriente, nonché con la Sede apostolica”.

Una storia che è cominciata più di 700 anni fa: il documento più antico è la bolla scritta a Perugia il 1° febbraio 1230 da Gregorio IX, con cui si esortano i Patriarchi di Antiochia e Gerusalemme ad accogliere i Frati minori in Terra Santa. La Custodia formalizzò la sua presenza però solo nel 1342 con la bolla di Clemente VI. Particolarmente prezioso è il cosiddetto “Fondo Firmani”, “uno dei fondi più ricchi e importanti dell’Archivio, costituito prevalentemente da documenti di carattere storico-giuridico, come compravendite, donazioni, transazioni e dichiarazioni di vario genere, il cui studio ci permette di conoscere le vicissitudini dei Francescani e la storia del cattolicesimo in Terra Santa sotto l’Impero ottomano. Documenti riccamente decorati, scritti su pergamena e anche su tessuti”.

Il lavoro di riordino è durato quasi due anni: in tutto vi hanno collaborato una quindicina di persone, tra cui alcune archiviste italiane, oltre a consulenti esperti in lingua araba. Tra le italiane c’era anche Valeria Vestrelli, giovane archivista perugina. “Sono ormai più di due anni che mi trovo a Gerusalemme – racconta. – Il lavoro all’archivio è terminato e ora mi occupo dei testi nei siti web dei santuari di Terra Santa. Quando padre Narcyz Klimas, responsabile dell’Archivio, mi ha proposto di venire a Gerusalemme, stavo collaborando con l’Archivio della basilica di Santa Maria degli Angeli”.

Tra i testi più interessanti che ha avuto modo di consultare ricorda le cronache parrocchiali, “uno spaccato di vita dei cristiani in quelle terre dai primi anni del XIII secolo fino ai giorni nostri, nei quali si legge come i Francescani andassero incontro alle necessità sia spirituali che economiche delle diverse comunità, non solo cristiane. Aspetti di vita quotidiana che permettono di ricostruire una parte della storia d’Oriente non sempre conosciuta”.

“È stata sicuramente un’esperienza molto interessante – conclude – che mi ha permesso di arricchire sia le mie esperienze professionali che personali. Rimanere per così lungo tempo nei luoghi dove Gesù ha abitato e operato mi ha permesso di fare un’esperienza intima con Lui che non trova facilmente parole per essere descritta”. A dicembre Valeria tornerà a Perugia: “Porterò a casa un grande amore per la spiritualità francescana, che opera in queste terre con coraggio e gioia”.

AUTORE: Manuela Acito