Istituto Leonino: il “di più” della scuola cattolica

inaugurazione-anno-scolastico-istituto-leonino-con-studenti-materna-al-liceo-con-ernesto-vecchiUn momento di preghiera e comunione per affrontare l’impegno scolastico con consapevolezza, per promuovere nei ragazzi un discernimento sempre più attento delle proprie capacità e vivere con serenità e gioia il percorso scolastico e di formazione cristiana proprio della scuola cattolica.

Questo il senso della celebrazione che il vescovo Ernesto Vecchi ha presieduto nella chiesa di Sant’Antonio, per l’inaugurazione dell’anno scolastico dell’istituto Leonino, con la partecipazione degli studenti dalla materna al liceo, degli insegnanti, genitori e personale non docente. Una tradizione che rafforza il senso profondo educativo, umano e religioso, proprio della scuola cattolica e che dalla preghiera attinge la forza della testimonianza cristiana nella vita di ogni giorno.

“L’impegno – ha ricordato il Vescovo – è quello di avere sempre viva la presenza di Gesù in ogni attività scolastica ed extrascolastica e questo sia sempre più vissuto nella nostra scuola cattolica! È importante che la scuola cattolica possa dare qualcosa in più nella formazione dei ragazzi, pur avendo un metodo pedagogico riconosciuto dallo Stato e efficiente. Una parolina in più che è Gesù e che spesso in nome dalla laicità non viene nemmeno ricordata. L’istituto Leonino è una bellissima realtà, da sostenere e difendere, facendola conoscere sempre di più a tutti per il valore educativo e scolastico. È importante per Terni mantenere viva questa tradizione per dare alla città una marcia in più, perché, se viene meno la Chiesa, ne hanno tutti da perdere.

Bisogna darsi da fare per sostenerla, rimanendo uniti e tenendosi per mano, portando ciascuno i pesi dell’altro per poter affrontare le difficoltà che avanzano in questo mondo. È poi importante pregare perché questa nostra società possa scoprire l’amore di Dio mentre il problema sono gli uomini con le loro mancanze. Dio che ha mandato il suo Figlio Gesù che è morto per la nostra salvezza e poi risorto. Questa è la notizia bella che dobbiamo annunciare, perché se non crediamo che Cristo è risorto ci impigriamo sempre di più, aspettando tutto dagli altri”.

Mons. Vecchi si è rivolto poi ai genitori esortandoli a essere più attivi e “recuperare le potenzialità di fondo che nascono dai doni dello Spirito, che consentono di riuscire bene nella vita, da cristiani e da cittadini. I cristiani sono laici con una marcia in più”.

Concludendo la sua omelia si è rivolto ai ragazzi: “Voi siete il nostro futuro e la nostra eredità. Se vi accorgete che Gesù non è più vicino a voi, è perché lo avete abbandonato. Per essere vicini a Gesù bisogna tornare ad andare a messa tutte le domeniche, perché è tempo guadagnato e frutto per la vita eterna”.

AUTORE: Elisabetta Lomoro