La 66a Sagra musicale umbra si aprirà con un convegno presieduto dal card. Ravasi

Musica, fede, liturgia

Sarà il card. Gianfranco Ravasi ad aprire, il 10 settembre, la 66a Sagra musicale umbra. Il porporato, presidente del Pontificio consiglio della cultura, nonché della Pontificia commissione per i beni culturali e di quella di archeologia sacra, uomo di profonda cultura e di raffinata scienza teologica, interverrà sul rapporto tra “Musica e fede”. “In particolare – ha spiegato Alberto Batisti, direttore artistico della Sagra nel corso della conferenza di presentazione – si tratta di un convegno dedicato al rapporto fra musica contemporanea, fede e liturgia, promossa direttamente dal card. Ravasi, che ha scelto, per il suo prestigio storico e per i suoi contenuti spirituali, la Sagra musicale umbra al fine di riaccendere un dialogo fra la Chiesa e le maggiori personalità della cultura musicale del XXI secolo, invitate a dare il loro contributo a questa giornata di studio e di confronto”. La giornata (con inizio alle ore 10.30 fino alle 18), a cui parteciperanno Salvatore Sciarrino e Giorgio Battistelli, sarà moderata da Marcello Filotei, compositore e critico musicale dell’Osservatore Romano. Al termine del convegno si terrà una solenne celebrazione eucaristica in cattedrale, con la liturgia musicale affidata al coro “Armoniosoincanto”, vincitore dell’edizione 2010 del concorso polifonico “Guido d’Arezzo”. Ma veniamo al tema dell’intera kermesse musicale: “Dal Vecchio al Nuovo Mondo”, in memoria di Francesco Siciliani (1911-1996) che fu per cinquant’anni il direttore artistico e l’animatore del Festival, nato nel 1937 e da lui portato a un prestigio internazionale. In onore di Siciliani e in ricordo dell’amicizia personale e del sodalizio che lo legò al grande direttore d’orchestra Leonard Bernstein (fu il primo che lo portò in Italia), la Sagra dedicherà parte del programma alla figura di Bernstein come compositore, ma soprattutto alle relazioni musicali fra Europa e Nuovo Mondo in un itinerario inedito, che indaga anche i primi secoli dell’innesto musicale europeo nelle terre d’oltreoceano, fra Seicento e Settecento, toccando Messico, Argentina, Bolivia, Paraguay, Brasile e infine gli Stati Uniti. Come consuetudine, il concerto inaugurale si svolgerà nella basilica di San Pietro a Perugia, con la prestigiosa presenza del New College Choir di Oxford, diretto da Edward Higginbottom, alla guida anche della Camerata strumentale “Città di Prato” e del gruppo di percussionisti Tetraktis, per dar vita all’esecuzione dei celebri Chichester Psalms di Leonard Bernstein, preceduti dalle Three Meditations per violoncello e orchestra tratte dal grande lavoro sacro-teatrale Mass. Completa il programma il toccante Requiem op. 48 di Gabriel Fauré, nella rara versione originale per orchestra da camera. Il percorso del Festival si muoverà poi cronologicamente a ritroso, dal Novecento di Bernstein fino alle origini della musica sacra nell’America evangelizzata con il concerto dei “Tallis Scholars”, celebre ensemble vocale britannico fondato e diretto da Peter Phillips, che nel concerto finale nella basilica di San Pietro a Perugia eseguirà pagine polifoniche di Juan Gutiérrez de Padilla, compositore spagnolo attivo in Messico fin dal 1621. Tornerà Jordi Savall che, già applauditissimo nel suo concerto della passata edizione, questa volta proporrà, nel meraviglioso spazio di San Bevignate, uno sguardo sulla fusione tra le musiche popolari e le danze avvenuta nel Nuovo Mondo con l’incontro tra i conquistadores spagnoli e le popolazioni autoctone.

AUTORE: Manuela Acito