La casa dei giovani

Un gruppo di giovani volontari ha condiviso alcuni giorni di lavoro e amicizia nella casa diocesana di Spagliagrano per rimetterla a nuovo
Alcune delle giovani volontarie al lavoro
Alcune delle giovani volontarie al lavoro

“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”, questo lo slogan del campo lavoro tenutosi nella casa diocesana di Spagliagrano nei giorni 3-5 settembre scorsi. Una moltitudine di ragazzi, circa settanta nella giornata di sabato, provenienti da diverse zone della diocesi di Orvieto-Todi, ha accettato l’invito rivolto dalle due coppie di sposi Paola e Leonardo, Fabrizio e Mariana con i loro due bambini, che abitano stabilmente la casa da un annetto, e dal seminarista Davide Basili, che ormai abitano stabilmente la casa da circa un anno.

La proposta era quella di mettersi in gioco e di sporcarsi concretamente le mani, facendo semplici lavori di ristrutturazione, di pulizia, di verniciatura per rendere la casa un luogo migliore e più accogliente, ma soprattutto per far sì che Spagliagrano possa diventare anche la casa di ogni ragazzo che passa da lì.

La parola-chiave del campo è sicuramente stata “servizio”. Ad aiutare sono stati giovani volontari, dai 14 anni in su, che come ricompensa non hanno avuto altro che la possibilità di vivere, in pienezza e insieme, un’esperienza diversa.

La bellezza del campo lavoro, come è anche emerso nella condivisione fatta la sera finale, è proprio nel donarsi gratuitamente agli altri e per gli altri; è affrontare la fatica e la stanchezza, scoprendo che insieme si dimezzano; è farsi forza e coraggio a vicenda nei momenti in cui si crede di non farcela; è sperimentare la gioia di vedere realizzata e apprezzata una piccola parte del proprio lavoro; è mettersi in gioco scoprendo nuovi talenti e cimentandosi in attività mai svolte prima.

La struttura della giornata era scandita dalla preghiera comunitaria: al mattino le lodi e a fine giornata i vespri, il vero motore spirituale del campo. La sveglia al mattino suonava presto. Immediatamente dopo la preghiera e la colazione, venivano spartiti i ragazzi in gruppi di lavoro, ognuno con un responsabile che coordinava le attività da svolgere fino all’ora di pranzo.

Successivamente, già dal primo pomeriggio si completavano i lavori iniziati la mattina, o se ne aggiungevano altri fino al momento della preghiera del vespro. La sera invece gli organizzatori avevano previsto serate animate e divertenti, con giochi e musica; a eccezione del venerdì sera in cui si è vissuto insieme un momento di preghiera e di adorazione eucaristica in cui i giovani sono stati sollecitati a riflettere su tutti i doni ricevuti nel corso della loro vita e quindi di ringraziare il Signore per essi.

Ad accompagnare i ragazzi non sono stati solo educatori e coloro che abitano già la casa, ma anche i sacerdoti don Riccardo Ceccobelli e don Marco Gasparri, alcuni volontari dell’Operazione Mato Grosso e i ragazzi della comunità Caritas di Villa San Faustino.

In un mondo in cui si evidenzia sempre il lato negativo delle situazioni, in cui i giovani vengono fatti passare tutti come svogliati o irrequieti o ancora più spesso depravati, è invece bello contrapporre una testimonianza di bene vero. Tutti, infatti, dai più piccoli agli adulti, hanno compiuto una scelta nel vivere con responsabilità e freschezza i giorni a Spagliagrano, donandosi e spendendosi non solo per una casa ma per il Signore.

 

Un’estate ricca di iniziative

Uno dei momenti vissuti insieme dai ragazzi e dai sacerdoti del campo lavoro a Spagliagrano è stato la condivisione delle esperienze vissute durante l’estate. Molto sono infatti le iniziative proposte dalla Pastorale giovanile, confacenti a tutte le esigenze di giovani di età e necessità diverse. Oltre ai Grest parrocchiali, che vedono un bacino sempre più ampio di aderenti, vi sono i campeggi. Quest’anno dall’Azione cattolica diocesana è stato organizzato quello a Loreto, “Ecco la vostra Casa!” nel quale giovanissimi ed educatori nei primi giorni si sono messi concretamente in cammino per la via lauretana affidandosi alla generosità e all’ospitalità dei paesi e delle cittadine incontrate lungo il cammino, per poi terminare il campo nel Centro “Giovanni Paolo II” a Loreto. Altri giovani hanno invece partecipato al campo lavoro presso la casa “Aranceto” in Calabria, dove a prevalere sono state la preghiera e il lavoro nei campi. Differente la missione in Albania che la diocesi porta avanti ormai da anni, dove i ragazzi fanno esperienza di evangelizzazione e servizio stando spesso a contatto con persone povere e bambini.

 

 

AUTORE: Susanna Barcaroli