La gratuità non vale zero

Diocesi. Si chiude il ciclo di incontri 'Agorà' su Chiesa, economia e politica

Lunedì 3 marzo il prof. Luigino Bruni, dell’Università la Bicocca di Milano, ha tenuto l’ultima lezione della scuola di politica Agorà: ‘Economia e relazioni umane. Può la misericordia essere una categoria politica?’. All’incontro, nel salone gotico del Museo del duomo, hanno partecipato più di cento persone. A introdurre la serata è stato Massimiliano Marianelli, direttore dell’ufficio diocesano per i Problemi sociali, del lavoro, della giustizia e della pace, che ha promosso Agorà (organizzata dalla coop. Il Sicomoro). Marianelli ha ripercorso i momenti del percorso formativo ‘Agorà 2008’ esprimendo soddisfazione, per la riuscita degli incontri, la numerosa partecipazione e soprattutto per la profondità del dibattito. Il vescovo di Città di Castello, mons. Domenico Cancian, ha svolto una riflessione sul rapporto misericordia-economia. ‘Dobbiamo parlare – ha detto – di economia umana nella reciprocità delle relazioni. Se infatti l’economia persegue soltanto il profitto, è condannata al fallimento. Il fine dell’uomo non può essere il guadagno, che semmai è un mezzo e tale deve restare. Il fine è Dio e l’amore. Solo l’amore può porci in termini umani, perché vuol dire guardarci in faccia. La giustizia, allora, deve subire la correzione dell’amore misericordioso, così essenziale per la nostra civiltà’. Luigino Bruni ha affrontato il tema dell’incontro a partire dai suoi studi sull’economia e la felicità. Nel suo recente libro La ferita dell’altro, il grande economista mostra come ritrovare il profondo nesso che lega etica ed economia non sia solo necessario per un agire economico virtuoso, ma più profondamente per la realizzazione, la felicità dell’uomo. ‘La comunità nasce a partire dallo scontro tra me e l’altro – rileva Bruni -, come è illustrato nel combattimento biblico di Giacobbe. Per lenire questa ‘ferita dell’altro’ gli uomini hanno ideato mediatori che impedissero il combattimento. Se nel mondo antico il mediatore era Dio, in quello moderno è divenuto lo Stato, il Mercato, l’economia, i soli in grado di immunizzarci l’uno dall’altro’. Ma ci può essere felicità senza incontro profondo e ‘tragico’ con l’altro? Le statistiche sul mondo occidentale sembrano mostrare che l’aumento di ricchezza, fino a un certo punto, fa aumentare la felicità; superata una certa soglia, fa aumentare l’infelicità. Questo sembra mostrare che non può esserci felicità senza gratuità, senza cioè dare un valore intrinseco alle azione, ‘valore che non è zero, ma una realtà propriamente non qualificabile’. In questo senso, Bruni rileva la necessità di recuperare ‘il concetto di ‘bene relazionale’, che è un bene di gratuità (le relazione non è usata per altro) e un bene di reciprocità (quindi radicalmente vulnerabile)’. Il dibattito di Agorà, terminata la scuola 2008, prosegue su internet (www.agora- castello.org), in attesa di un appuntamento per tutti i corsisti con don Tonino Rossi il 23 aprile su ‘La Chiesa e l’impegno politico’.

AUTORE: Saverio Freddi