La lunga mano amorevole del nostro Santo patrono

Inaugurato in Sudan ospedale intitolato a sant'Ubaldo: progetto voluto dal Rotary di Gubbio, sostenuto anche dalla Cei

Umbria, terra di santi e di religiosità, terra dell’amore di san Francesco e di sant’Ubaldo, definito da Papa Giovanni Paolo II ‘santo della pace e della riconciliazione’. Ora, la lunga mano amorevole del Patrono di Gubbio si allunga anche sulle vite disperate delle popolazioni del Sud Sudan, da 25 anni in guerra con le forze governative del Nord, e che solo dal 2005 stanno sperimentando la pace. A dicembre è stato inaugurato l’ospedale intitolato a sant’Ubaldo nel villaggio di Turalej, nella contea di Twic, uno dei 10 Stati del Sud del Sudan. Il progetto è stato fortemente voluto dai due, ormai past president, del Rotary club Gubbio: Mario Menichetti ed Enrico Passeri. Dal 2005 infatti è nata l’intesa con il Comitato collaborazione medica di Torino, da oltre 30 anni impegnato sul fronte sanitario dei Paesi del terzo mondo. Con il presidente Meo si è stretto un legame che ha trovato altre sponde importanti in Peter e Resi Taliente, medici di ‘Per terre remote’, e l’architetto Paolo Cattaneo di ‘Ares’. Così, dalla Valtellina, da Milano, da Chieri (partner infatti anche il Rotary piemontese) e da Gubbio si è iniziato a raccogliere fondi. Fondamentale l’intuizione di Mario Menichetti di proporre l’idea alla Conferenza episcopale italiana, dalla quale è arrivato un sostegno decisivo di 180 mila euro. A questi si sono aggiunti i 20 mila raccolti da Gubbio. Così, sotto l’occhio e la coordinazione dell’architetto Cattaneo sono iniziati i lavori, e tra pochi mesi saranno completati. Quelli del secondo padiglione stanno per essere terminati e metteranno a disposizione 40 posti letti per malati di Tbc e Hiv, l’ambulatorio ed il laboratorio analisi, gli alloggi per i medici, per i volontari e la casa per le suore. Nell’ala già funzionante sono 40 le degenze per medicina, pediatria, ginecologia e chirurgia. In totale 1.100 metri quadrati per 11 grandi compound finali. E non mancano piccole costruzioni per lavanderie, locali sterilizzazioni, docce, archivio e uffici amministrativi. Considerato l’impegno trainante di Gubbio, si è deciso di intitolare l’ospedale appunto ‘Sant’Ubaldo’: un pannello in ceramica con la sua figura, opera dell’eugubino Giancarlo Grasselli, sarà esposto nel padiglione della Tbc. Accanto al Patrono, anche Madre Teresa di Calcutta, omaggio alle sette suore, guidate dall’italiana suor Rio, che per prime sono arrivate in soccorso della popolazione del Sud Sudan. Sotto il pannello la targa voluta dall’attuale presidente del Rotary Giambaldo Belardi. Va ricordato che, in vita, sant’Ubaldo aveva imposto anche la costruzione di un ‘hospitales’ accanto ad ogni edificio di culto, a conferma del suo straordinario senso della solidarietà verso i sofferenti. A dicembre Menichetti e Passeri hanno intrapreso un lungo viaggio, passando per il Kenya già in forte tensione per le vicine elezioni, fino a Turalei, spostandosi sugli unici mezzi che possono sorvolare quei cieli: quelli delle Nazioni Unite, per essere presenti alla cerimonia inaugurale. La messa è stata officiata da mons. Macram Max Gassis, vescovo della diocesi di El Obeid (nel 2006 ha acceso l’Albero di Natale più grande del mondo), sotto il meraviglioso albero che per l’intera comunità è la cattedrale. Presenti il consigliere del presidente del Sudan, Bona Malwal, l’ambasciatore sudanese in Kenya, il ministro governativo regionale, tutti i capi tribù della contea di Twic. Ora però è importante continuare a credere nel progetto, a trovare fondi per far vivere l’ospedale, per comperare medicinali ed attrezzature, per stipendiare i giovani infermieri formati ed assunti. Basta poco, attraverso il Rotary Gubbio, attraverso il Ccm di Torino, l’Ares di Legnano.