La “magia” della stampa in Umbria

UMBRIALIBRI. Grande successo della mostra sull'arte tipografica a Città di Castello

Per tutta la durata di Umbrialibri ha trovato spazio nella Rocca Paolina la mostra dedicata alla nascita e all’evoluzione della stampa dal titolo ‘Dai caratteri mobili all’industria grafica moderna’.

L’esposizione è stata organizzata al fine di valorizzare il settore tipografico, editoriale e cartotecnico di Città di Castello, che è tra i più competitivi a livello europeo. Un’antica tradizione testimoniata dal fatto che nella stessa cittadina sorge una delle poche tipografie che dall’anno di fondazione, nel 1799, non ha mai cessato la sua attività: la Grifani – Donati.

A Città di Castello sono presenti oltre 120 aziende che lavorano nel settore, con alle spalle 1.500 dipendenti e un fatturato annuo di oltre 200 milioni di euro. L’esposizione ha ripercorso le tappe della storia delle tecniche di stampa, partendo dai caratteri mobili, passando per la silografia e calcografia, fino ad arrivare alla più moderna e attuale litografia. La rassegna è stata premiata da un grande successo di pubblico, che raggiungeva mediamente le 500 persone al giorno, senza contare la notevole partecipazione delle scuole.

Ad interessare sono state, in particolare, le attività dimostrative di stampa calcografica, con l’illustrazione da parte di esperti delle varie tecniche utilizzate, che hanno offerto al visitatore la possibilità di meglio comprendere la ‘magia’ che sta dietro la nascita di un libro come di una stampa d’arte. Il polo delle aziende tifernati è specializzato in editoria, tipolitografia commerciale, cartotecnica, fotolito, prestampa, serigrafia, etichettifici, legatoria, cellofanatura, studi grafici.

È importante ricordare, a proposito, che l’Italia fu il primo Paese in cui si diffuse la tecnica a stampa inventata da Gutenberg in Germania a metà del XV secolo. E proprio in Umbria, a Foligno, nel 1472 il tedesco Joahn Numeister realizzò 20 copie della prima edizione a stampa della Divina Commedia.

AUTORE: Antonio Caterino