La mobilità alternativa ad Orvieto verso l’ ultima fase

Carta Orvieto: una card elettronica per l'accesso ai servizi e per il pagamento dei parcheggi

Il problema è vasto e complicato e anche non facile a spiegarsi con poche parole. Mobilità alternativa? Se si rivolgesse una domanda di questo genere all’uomo della strada, i più non saprebbero cosa dire, e qualcuno sarebbe indotto a pensarla quale ennesima diavoleria, perpretata dalla moderna sagacia per mettere a dura prova la pazienza dei cittadini, pur di non cadere nella morta gora del linguaggio assuefatto. Ma ad Orvieto è già da diversi anni che, digerita o mal digerita, gira questa voce, questa terminologia. In termini più poveri, potrebbe essere anche sufficiente, chiamandolo, come tutti potrebbero meglio capire, il problema del traffico urbano. Che, essendo la città tutta raggruppata su di una rupe, con i suoi monumenti e le sue case e i suoi giardini o interni pure, lascia limitato spiazzo allo scorrimento delle vie e alla capacità delle sue piazze. E quindi difficoltà a non finire, all’interno, ma anche all’esterno del centro storico per la varietà dei collegamenti e attraversamenti. L’Amministrazione comunale sta dando attuazione – secondo le linee di indirizzo approvate all’unanimità dal Consiglio comunale in data 26 luglio 2000 – al detto progetto, giunto alla quarta ed ultima fase. L’annuncio è stato dato, la mattina del 9 giugno, dal sindaco stesso, Stefano Cimicchi, e dal vice sindaco ed assessore ai Trasporti, Stefano Mocio, presente anche il presidente dell’Atc, Fulvio Rosignoli, nel corso della conferenza stampa sul riconoscimento che la città di Orvieto ha avuto nei giorni scorsi da parte del Wwf, della rivista Quattroruote e dall’Associazione trasportatori per gli interventi realizzati nel settore della mobilità. I tempi di attuazione sono compresi tutti entro il 2004 e si prevede, tra l’altro, in dettaglio: la realizzazione del nuovo parcheggio a silos di via Roma per 740 posti auto, i cui lavori, già finanziati, inizieranno entro la fine di quest’anno. L’istituzione della “Carta Orvieto” – carta elettronica attraverso la sperimentazione della carta d’identità elettronica e la conseguente attivazione dei nuovi parcometri; la soluzione – d’intesa con le categorie del commercio- del problema relativo al carico e allo scarico merci nel Centro storico con un unico punto di stoccaggio delle merci; gli interventi di arredo urbano e l’installazione definitiva di dissuasori di sosta in piazza della Repubblica e in piazza Duomo; la restituzione di piazza del Popolo, opportunamente adeguata, ai cittadini e ai turisti; in seguito all’alleggerimento della struttura comunale per l’entrata in funzione dello Sportello unico, si andrà al potenziamento della vigilanza urbana per un più incisivo controllo delle strade soprattutto nelle ore notturne, in collaborazione con le altre forze di Polizia; la verifica finale di tutto il sistema della mobilità, per attuare eventuali adeguamenti suggeriti dalla sperimentazione di questi anni. Ciò che caratterizzerà questa ultima fase, sarà l’istituzione della Carta Orvieto, cioè la carta elettronica, che avrà funzioni di accesso ai servizi e alle informazioni della città in primo luogo, e secondariamente di “borsellino” elettronico per il pagamento delle varie prestazioni come parcheggi, mezzi pubblici, tributi comunali, telepass, multe, musei, servizi sanitari, esercizi commerciali convenzionati ecc. Conseguentemente verranno adottate le moderne tecnologie di lettura delle carte elettroniche a banda magnetica e micro-chip. Sarà la volta anche della realizzazione di alcuni piani di dettaglio (per es. quello relativo a piazza Cahen); verranno monitorati, cioè posti sotto controllo, i punti pericolosi della viabilità ordinaria del territorio (specie gli incroci) per rendere più celere ed attivo ogni eventuale intervento, che si rendesse necessario; si procederà inoltre alla valutazione del sistema “stanze” – finora, a nostro parere,non fermamente osservato- per la sosta delle auto dei cittadini residenti nel centro storico e all’analisi del numero di quelle abitualmente circolanti per gli adeguamenti del caso. Finalmente sarà presa in esame la riqualificazione dell’arredo urbano conseguente all’istituzioni delle aree pedonali e nella prospettiva di una ulteriore limitazione delle fasce orarie, la possibilità di creare un’unica area di stoccaggio. Dobbiamo riconoscere che tutto questo studio, condotto sotto la specifica dettatura della normativa moderna fino al più spietato dettaglio, mirerà senz’altro a mettere ordine nel contesto mobile di una città, ma non vorremmo, sinceramente, che, dagli e ridagli, alla fine ne rendesse l’ambito del tutto invivibile e per chi vi deve dimorare e per chi vi deve anche lavorare. Così nel tentativo di salvarla da una morte fisica, saremmo indotti a condannarla ad altra pena che lentamente, ma inesorabilmente, la condurrebbe alla morte civile. Dovrebbero essere i cittadini stessi, più che le implacabili e aride disposizioni di legge, a comprendere ed attuare, attraverso la formazione di una seria coscienza civica, che né la famiglia né la scuola si propone, ciò che veramente giova all’incolumità di una città ed alla serena convivenza tra gli individui, perché essa è autentico patrimonio di tutti.

AUTORE: civis