La pastorale si costruisce sulla comunione

Assemblea diocesana. Intervista al vicario generale mons. Orlando Gori

Due appuntamenti fondamentali ha vissuto la Chiesa di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino: l’Assemblea diocesana, sul tema ‘Ripara la Mia casa nella comunione ecclesiale’, svoltasi in Santa Maria degli Angeli presso la Domus Pacis il 25 e 26 ottobre, ed inoltre la festa della Chiesa diocesana, culminata il 28 del mese nella cattedrale di San Rufino con una solenne celebrazione eucaristica. Ripromettendoci per il prossimo futuro di fare un approfondimento su quest’ultimo avvenimento, l’attenzione si sofferma ora soprattutto sull’Assemblea diocesana, durante la quale, dopo i riti introduttivi, è stata data lettura della preghiera per l’Anno della comunione 2007-2008. Un plauso merita l’intera organizzazione, che ha garantito un’elevata partecipazione, come ha riscontrato anche il vicario generale mons. Orlando Gori, cui abbiamo rivolto qualche domanda. Mons. Gori, anzitutto quali spunti di particolare valore erano presenti nella relazione dell’arcivescovo di Firenze, card. Ennio Antonelli? ‘Il Cardinale, accolto come un vecchio amico, conosciuto ed apprezzato da quando era professore all’Istituto teologico di Assisi, ha svolto la sua relazione come una pacata e persuasiva lezione sulla ‘Chiesa mistero di comunione’. Ha ricordato che ‘l’ecclesiologia di comunione’ è l’idea centrale del Concilio Vaticano II; la Chiesa costituisce una comunità di fratelli fornita di diversi carismi, complementari fra loro, tra cui quello istituzionale dei pastori; perciò non ha senso opporre la Chiesa istituzionale a quella carismatica. Ha inoltre aggiunto che la spiritualità della comunione (relazioni, stima reciproca, condivisione di gioie e dolori…) è la spiritualità del futuro, da coltivare con la corresponsabilità di tutti i cristiani, anzitutto nella realtà quotidiana, poi nei servizi e ministeri pastorali. La parrocchia si pone come comunità di comunità più piccole (case religiose, gruppi, movimenti…). La messa festiva va considerata e vissuta come la più grande esperienza di comunione’. Passiamo ora alla relazione del vescovo diocesano mons. Domenico Sorrentino… ‘Il nostro Vescovo ha offerto le linee per una pastorale di comunione nella diocesi avvalendosi della parola accompagnata da un video. Ha svolto una relazione ricchissima, attentamente seguita, e conclusa con un interminabile applauso dell’assemblea. Partendo dall’Africa, dove mesi fa ha piantato ‘l’albero della comunione’, il Vescovo ha suddiviso il discorso in quindici punti, presentando Francesco come maestro di comunione, con riferimento iconico al Crocifisso di San Damiano e al suo cuore trafitto, da cui nasce la Chiesa. Inoltre ha esposto la spiritualità di comunione e la contemplazione – con al centro l’eucaristia – come fondamento della comunione. La scuola della comunione si svolge nei rapporti ordinari fra le persone, e in modo particolare nella famiglia’. In che modo? ‘Il Vescovo ha incoraggiato la formazione di gruppi famiglia per un cammino cristiano; quindi ha affrontato il tema della comunione pastorale a livello diocesano, parrocchiale e interparrocchiale, ossia il tema delle unità pastorali che si stanno avviando. Ha concluso stimolando l’integrazione della pastorale dei santuari con quella diocesana, un’organica collaborazione tra clero diocesano e comunità religiose, una reciproca conoscenza e unità tra le varie aggregazioni laicali, annunciando la costituzione di una Consulta delle medesime. In tale contesto, devono fiorire le attività caritative e si deve dare maggiore attenzione al problema dell’informazione di ispirazione cristiana. L’assemblea è stata veramente una viva esperienza fraterna e un grande laboratorio pastorale’. Le riflessioni emerse dall’Assemblea dello scorso anno hanno trovato un riscontro applicativo? ‘Dall’anno della conversione passiamo all’anno della comunione 2007-2008: si tratta di accentuazioni diverse. Nell’anno passato il Vescovo indicò la via della conversione in questo modo: ‘Contemplare per convertirci’, suggerendo tre linee di impegno: ascolto (lectio divina, centri di ascolto del Vangelo); adorazione (centralità della messa, liturgia delle ore, adorazione eucaristica); assimilazione di Cristo (contemplazione dei Misteri attraverso il rosario meditato). Tutte le comunità, in primo luogo le parrocchie, stimolate dal Vescovo, hanno dato vita a un percorso coerente con le indicazioni ricevute. Insomma, non si è verificato il detto: ‘Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?’. Quali prospettive si profilano in base alla festa della Chiesa diocesana? ‘Domenica 28, nella festa della Chiesa diocesana in cattedrale, mons. Sorrentino durante l’omelia ha tradotto quanto emerso dalle relazioni dell’Assemblea e dalle riflessioni dei gruppi in indirizzi programmatici per l’attività pastorale della diocesi, i quali saranno ampiamente diffusi, pertanto conosciuti e resi operativi’.

AUTORE: Francesco Frascarelli