La scelta di Davide

Spoleto. L’ordinazione sacerdotale si terrà il 27 giugno in cattedrale
Davide Tononi
Davide Tononi

La Chiesa di Spoleto-Norcia nei prossimi giorni vivrà un momento di preghiera intenso, carico di significato e di speranza: l’ordinazione presbiterale del diacono Davide Tononi che avverrà sabato 27 giugno alle ore 18 nella cattedrale di Spoleto.

Sarà l’arcivescovo Renato Boccardo ad imporre le mani e a recitare la preghiera consacratoria al giovane. Davide Tononi è nato nel 1984 a Desenzano sul Garda, in provincia di Brescia. Cresciuto nella parrocchia di Puegnago del Garda a sedici anni ha iniziato a lavorare come tornitore.

In questo periodo le passioni giovanili hanno prevalso su tutto, compreso il rapporto con Dio. A diciannove anni si licenzia dal lavoro e si mette alla ricerca di un luogo per rigenerarsi. Approda al santuario della Madonna di Belvedere a Città di Castello, dove vive una comunità di Frati Minori Cappuccini.

Qui Davide decide di fermarsi per affrontare un cammino di rigenerazione che nel tempo si trasforma in discernimento vocazionale e che, infine, culmina nella decisione di entrare tra i Frati Minori Cappuccini dell’Umbria dove percorre le tappe del cammino per diventare frate: l’accoglienza, il postulato, il noviziato e il post-noviziato. Quest’ultimo l’ha vissuto a Spoleto, nel convento dei Cappuccini.

La cattedrale di Spoleto
La cattedrale di Spoleto

Nel corso dello svolgimento del servizio pastorale nella parrocchia di S. Nicolò, guidata da don Vito Stramaccia (oggi parroco di Montefalco, ndr) Davide capisce che Dio lo chiama a servirlo in mezzo alla gente, in parrocchia e così decide di lasciare i Frati Cappuccini e chiede di essere accolto come seminarista della Archidiocesi.

Inizia un nuovo percorso di formazione: prima al propedeutico e poi al Seminario maggiore di Assisi. L’8 giugno 2014 è stato ordinato diacono nella chiesa parrocchiale di Bevagna, dove attualmente svolge il proprio ministero. “Mi auguro – dice Davide – di essere un prete capace di costruire rapporti equilibrati e accogliente verso tutti, ma soprattutto un prete che sappia testimoniare quanto è bello il cammino che sta facendo e che vale la pena spendere la vita per il Signore”.