L’anno della “conversione pastorale”

L’Arcivescovo al Consiglio pastorale chiede di essere “il motore” della diocesi. E inizia il lavoro sul tema educativo in vista dell’assemblea che si terrà a fine anno
In cattedrale la messa crismale (2011) con tutte le componenti della comunità ecclesiale
In cattedrale la messa crismale (2011) con tutte le componenti della comunità ecclesiale

“Il nostro Consiglio pastorale si sta svegliando, ed era ciò che volevo!”. Con questa che sembra una battuta, ma non lo è, l’arcivescvo mons. Gualtiero Bassetti ha dato ai membri del Consiglio pastorale diocesano convocati a Montemorcino martedì scorso, il senso del percorso che vuole fare insieme a loro in questo anno pastorale che inizia sotto una linea d’orizzonte che chiama “conversione pastorale”.

Il Consiglio è stato convocato per affrontare il tema della “sfida educativa” messo a tema dalla Chiesa italiana, avendo come base per la riflessione “Gli educatori nella comunità: criteri di scelta e percorsi di formazione”, un testo proposto alla Assemblea dei vescovi italiani del maggio scorso.

Sul tema si è aperta una riflessione fatta di domande, considerazioni, osservazioni critiche e anche proposte, in un clima di confronto e dibattito costruttivo che l’arcivescovo ha apprezzato.

Un dibattito che non ha avuto il tempo di approfondirsi nelle due ore a disposizione ma ha segnato l’inizio di un percorso che lo stesso Arcivescovo ha delineato indicendo una seconda convocazione in ottobre per una mezza giornata di studio, in cui dividersi in gruppi e arricchire la traccia della Cei con elementi atti a produrre un documento stimolante per le nostre comunità cristiane. Inizio di un anno che culminerà in una grande assemblea diocesana chiamata a confrontarsi sulla “conversione pastorale” cui papa Francesco invita la Chiesa, in linea con il magistero conciliare. “Di fronte al messaggio di questo Papa molti stanno ‘tornando’ a guardare alla Chiesa. Non vorrei – ha detto mons. Bassetti – che non trovassero una Chiesa capace di accoglierli”.

Proseguendo la riflessione iniziata con l’omelia di San Lorenzo l’Arcivescovo ha chiesto la collaborazione e il contributo di pensiero e di cuore del Consiglio pastorale per “cambiare stile nel nostro vissuto ecclesiale, senza accontentarci di una discreta ‘organizzazione’, che non è più sufficiente”.

Nel suo intervento mons. Bassetti ha sottolineato con forza il ruolo del Consiglio pastorale che è uno spaccato significativo della realtà diocesana e dunque un “organismo di confronto aperto capace di ‘consigliare’ il vescovo, suggerendo orientamenti e proposte in forza delle vocazioni e delle esperienze specifiche di cui ogni membro è portatore”. Il ruolo centrale del Consiglio pastorale inteso quale “motore” della diocesi, rispetto al quale gli uffici pastorali e la curia “hanno il compito di attuare le indicazioni elaborate”.

Prima di concludere l’incontro l’arcivescovo ha chiesto di prepararsi al prossimo Consiglio ponendosi le domande che il Papa ha fatto al comitato di coordinamento dei vesovi dell’America latina a Rio de Janeiro.

“Nella pratica, rendiamo partecipi della Missione i fedeli laici? Offriamo la Parola di Dio e i Sacramenti con la chiara coscienza e convinzione che lo Spirito si manifesta in essi?”. Questa la prima domanda che già sola indica la direzione del percorso di questo nuovo anno pastorale.

AUTORE: Maria Rita Valli