Legge sulla famiglia presto al voto

L’apposita sotto- commissione ha elaborato la bozza da sottoporre alla terza Commissione consiliare

La legge regionale sulla famiglia è ad una svolta? Finora, almeno, si è evitato lo scontro ideologico, sterile. E già è tanto. C’è una sottocommissione, composta dal presidente della terza Commissione consiliare Enzo Ronca (Pd), Enrico Melasecche Germini (Udc), Enrico Sebastiani (Pdl-Forza Italia) e Luigi Masci (Pd), che ha elaborato una bozza di testo sui primi tre articoli della legge, da sottoporre all’intera commissione. Poi, a gennaio, tutti al voto in aula. “La legislazione regionale – afferma Melasecche – non ha mai affrontato il tema del sociale dal punto di vista della famiglia. Sarebbe la prima volta che la Regione Umbria considera la famiglia come entità a sé stante”. In commissione sono comunque attese le considerazioni dell’estrema sinistra che, verosimilmente, proverà a reintegrare – ad esempio – il tema delle coppie di fatto. La bozza dell’articolo 1 della sottocommissione recita così, richiamandosi agli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione italiana, all’articolo 9 dello Statuto regionale, all’articolo 16 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e ai vari trattati internazionali: “La Regione Umbria riconosce e garantisce i diritti della famiglia quale nucleo fondante della società”. Al comma 2: “La Regione Umbria valorizza il nucleo familiare, formato da persone unite da vincoli di parentela e di affinità e agevola il ruolo dei genitori nei compiti di cura, educazione e tutela del benessere dei figli”. Le buone intenzioni, almeno nel lavoro della sottocommissione, ci sono. Il problema, semmai, sarà trovare i soldi per attuare concretamente la legge. “Putroppo è l’unica grande incertezza – afferma il presidente della commissione, Enzo Ronca. – L’intenzione è di costituire un apposito Fondo per una famiglia protagonista. Ma le ristrettezze finanziarie ci sono”. Quali sono gli strumenti individuati dalla sottocommissione per aiutare le famiglie umbre? L’articolo 3 della suddetta bozza parla, fra l’altro, di “sostegno alle coppie nella costruzione di una nuova famiglia (…) specie nei primi tre anni di vita dei figli”, di “interventi che concorrono ad eliminare gli ostacoli di natura economica e sociale, che impediscono la costituzione e lo sviluppo” della famiglia, di “garanzia della libertà di scelta e di trattamento tra gli iscritti alle scuole statali e a quelle paritarie”, di “particolare riguardo alle famiglie numerose, ai nuclei familiari monogenitoriali, specie se composti di sole donne e alle famiglie in crisi”. Intanto il presidente del Forum delle associazioni familiari dell’Umbria, Simone Pillon, promotore della proposta di legge di iniziativa popolare sulla famiglia, commenta: “Speriamo che, alla fine dei lavori, non esca fuori un ‘compromessone’”.

AUTORE: Paolo Giovannelli