L’export va benino

ECONOMIA. Le esportazioni umbre nel primo semestre 2011 crescono, ma non decollano. Un ruolo chiave ora lo dovrà svolgere la Umbria Trade Agency

L’Istat ha pubblicato i dati della bilancia commerciale al primo semestre 2011. Le esportazioni italiane sono cresciute del 15,8% sul primo semestre 2010, attestandosi a 188 miliardi di euro, mentre l’import è cresciuto del 18,2%, portandosi a 210,1 miliardi di euro, ed il deficit della bilancia commerciale nazionale è peggiorato da 15,4 miliardi di euro del primo semestre 2010 a 22,1 nel 2011. L’Umbria registra un incremento leggermente inferiore per quanto riguarda l’export, cresciuto del 15,3% sullo stesso periodo del 2010, raggiungendo 1.800,8 milioni di euro, pari all’1% del dato nazionale, come già avvenuto nel primo trimestre 2011 (storicamente l’export umbro pesa circa lo 0,9%). Le importazioni umbre sono cresciute un po’ più della media nazionale, attestandosi a 1.478,6 milioni di euro (+ 19,4% sul primo semestre 2010) e il saldo attivo della bilancia commerciale regionale è rimasto pressoché immutato passando da 323,4 milioni di euro a 322,1. L’Umbria resta comunque una regione virtuosa, con un surplus nel suo interscambio con l’estero, che tuttavia si sta progressivamente erodendo. Analizzando i dati delle due province, Perugia registra un incremento dell’export molto positivo (+21,4%) e, nonostante la forte crescita dell’import (+27,7%), il saldo attivo sale a 313,0 milioni di euro, con un aumento dell’8,7% sul primo semestre 2010. L’export di Terni è cresciuto solo del 7,5% mentre l’import è aumentato del 12% ed il saldo attivo è sceso del 74%, a 9,2 milioni di euro, contro 35,5 del 2011. Come sempre, il dato dell’export del settore metalli condiziona pesantemente l’andamento del saldo della bilancia commerciale della provincia, ma anche quello regionale.Prendendo in esame i 4 settori di specializzazione merceologica del made in Umbria (Alimentari-bevande-tabacco, Tessili-abbigliamento, Metalli e prodotti in metallo, Macchinari e apparecchi) l’incremento dell’export sul 1° semestre 2011 è stato pari al 21,7%, mentre l’import è cresciuto solo del 7,1% ed il saldo attivo dell’interscambio è cresciuto ben del 68,9%. L’incidenza di questi 4 comparti sul totale è passata dal 70 del 2010 al 73,9%.In uno scenario nel quale i consumi interni seguitano a restare stagnanti, per le imprese umbre e per le istituzioni che devono supportarle nel loro processo di internazionalizzazione, questi dati confermano la necessità di investire ulteriormente nella promozione e nella commercializzazione sui mercati internazionali, una strategia obbligata per perseguire obiettivi di sviluppo dell’intera economia regionale.Per le istituzioni umbre rimane inoltre la necessità di creare un ambiente il più possibile favorevole per le aziende esportatrici e di attuare una efficace promozione-comunicazione istituzionale del “brand” Umbria nel mondo. Un ruolo chiave per lo sviluppo dell’internazionalizzazione del sistema produttivo umbro e dell’export regionale in particolare, potrà svolgerlo certamente il Centro estero dell’Umbria, ora Uta – Umbria Trade Agency, promossa dalla Regione dell’Umbria e dalle Camere di commercio di Perugia e Terni, guidata dal presidente Gianluigi Angelantoni e dal direttore Massimiliano Tremiterra, ormai pienamente operativa.

AUTORE: Alberto Mossone