Lo schermo che ci invade

Quarta edizione in Alto Tevere della manifestazione 'Socialmente'. Si è iniziato con un dibattito sul ruolo della televisione

Il 29 settembre, primo giorno della manifestazione ‘Socialmente’. A Città di Castello si è tenuto un seminario di approfondimento sulla ‘Teoria delle quattro S’, vale a dire del posto che sesso, sangue, soldi e scandali occupano nell’informazione. Coordinatore Giuliano Giubilei, giornalista del Tg3-Rai, che, dopo il saluto del vicesindaco Bacchetta, ha aperto i lavori rilevando come sia essenziale approfondire il problema che si pone quotidianamente per i media: da una parte vendere il giornale o aumentare l’ascolto, dall’altra dare informazioni esatte. Il giornalista Santo Della Volpe, Tg3-Rai, ha messo in rilievo come l’essenza del giornalismo sia la cronaca, ma è sempre determinante il rapporto tra fatto e interpretazione. È poi passato a esaminare il ruolo della televisione, sempre più in aumento ed invasivo. Un mezzo di grande potenza – ha detto – di fronte all’impotenza degli ascoltatori, la cui sola difesa è spegnere l’apparecchio. Da parte del giornalista vi è ovviamente una grande responsabilità e una grande fatica nelle scelte. Queste ultime sono inoltre dettate da diverse variabili; tra queste la pubblicità, visioni diverse per quanto riguarda la politica, pressioni da parte della proprietà. Ha aggiunto che è giusto vi sia da parte dei lettori o ascoltatori qualunque forma di intervento, ma niente censura o forme di regolamentazione: deve valere l’autoregolazione. Antonio Sambo, coordinatore di ‘Civitas’ di Padova, ha ricordato come vi sia oggi, sempre crescente, una informazione via internet; ha sottolineato poi il peso educativo dei media poiché in essi vengono date notizie per le quali non viene esercitato un pro o un contro. Riprendendo la parola, Giubilei ha spiegato come vi sia l’obbligo, nelle reti Rai, di bilanciare nei telegiornali i tempi dati all’una o all’altra opinione politica. Quindi non si può far prevalere una notizia che sembra più importante, c’è la necessità di restare nei tempi adeguati. Santo Della Volpe è tornato sulle scelte di notizie che vengono fatte in redazione, ma che vengono da fuori e non sempre giungono. Molto si è parlato nel corso del seminario dei casi di cronaca nera che prendono spazio fino a diventare una telenovela e che spesso danno un’immagine deformata di tutto un ambiente e di situazioni sociali. Della Volpe ha affermato che è pur vero che la notizia è una merce, e se si fanno scelte oculate si rischia di vendere in un primo momento di meno o avere meno telespettatori, ma si venderà, o verrà aumentato l’ascolto, più tardi. Antonio Sambo ha rilevato come la spettacolarizzazione sia usata troppo spesso a scapito della comunicazione di fatti più importanti socialmente e politicamente. Andrea Riva, promotore sociale degli otto Comuni dell’Alto Tevere coinvolti in ‘Socialmente’, ha messo in risalto come su alcune notizie di carattere finanziario, come ad esempio il costo a barile del petrolio e quello al litro della benzina, non si comunichi abbastanza, così come si tacciano nei media altre notizie di rilievo europeo, come il fallimento di importanti banche e altro. E si è chiesto perché notizie del genere non arrivino e quali siano i poteri veri che ne impediscono la diffusione. Una delle conclusioni del seminario è stata che sarebbe positivo se avvenissero talvolta dibattiti fra i media. Alle 18, a Monte Santa Maria Tiberina si è svolta la serata ‘Buono, pulito e giusto: un cibo che fa bene’. Animazione per bambini e chiusura con la cena al castello.

AUTORE: Eleonora Rose