Lo sguardo alla Stella del mare

TERNI. I Carmelitani Scalzi della parrocchia di San Valentino festeggiano la Madonna loro patrona
La Basilica di San Valentino
La Basilica di San Valentino

I Carmelitani Scalzi della basilica di San Valentino e le monache di clausura del monastero dei Santi Giuseppe e Teresa di Macchia di Bussone, con la messa presieduta dal vescovo Piemontese, hanno celebrato la festa della Madonna del Carmelo, patrona dell’Ordine.

Gli eremiti del monte Carmelo, detti Carmelitani e divenuti poi monaci, erano particolarmente devoti a Maria, tanto da definirsi, nella loro Regola, “fratelli della Beata Vergine” e uniformando la loro vita all’esempio di Maria.

La beata Vergine Maria del Monte Carmelo diventerà ufficialmente protettrice dell’Ordine carmelitano nel 1374. La festa della Madonna del Carmelo viene fissata il 16 luglio per ricordare la sua apparizione avvenuta nel 1251 a san Simone Stock, carmelitano scalzo inglese, priore generale dell’Ordine, che attribuisce a Maria anche il titolo di Stella maris (stella del mare).

A lui la Madonna consegnò lo “scapolare”. Si tratta di una lunga banda di stoffa, simbolo dell’abito monastico, che – oltre che dai Carmelitani – viene indossato dai Benedettini, Cistercensi e Domenicani. Lo scapolare introduce nella fraternità del Carmelo e impegna a vivere l’ideale dell’intima amicizia con Dio coltivata nella preghiera a partecipare alla formazione della famiglia carmelitana e nel diffondere la devozione a Maria e allo scapolare.

Allo scapolare e al rinnovamento dell’affidamento della parrocchia a Maria era infatti dedicata la celebrazione di domenica 12 luglio. La festa del Carmelo è coincisa con il dodicesimo appuntamento del Festival della spiritualità teresiana, promosso dai Carmelitani Scalzi nel quinto centenario della nascita di santa Teresa d’Avila, vale a dire il concerto Ave Maris Stella del gruppo Kralica Mjra di Vittorio Gabassi, dedicato alla Madonna del Carmelo.

Il programma del concerto, in aggiunta alle canzoni più direttamente ricollegabili a poesie di Teresa (“Nata per te”) o a opere mistiche di Teresa (“Castello di cristallo”), ha proposto una selezione delle più belle canzoni mariane tra le 105 che Vittorio Gabassi ha composto dalla sua conversione a oggi.

Teresa d’Avila non era affatto dimentica del monte da cui tutto si era originato, tanto da rivolgersi così alle sue monache: “Camminiamo verso il cielo, o sorelle del Carmelo” (Poesie, 10 e 20). Teresa era altresì desiderosa, come gli antichi Padri del deserto, di emulare Maria: “Cerchiamo, figlie mie, di imitare in qualche cosa la grande umiltà della Vergine santissima, di cui portiamo l’abito. C’è da riempirsi di confusione al pensiero che ci chiamiamo sue monache, perché per molto che ci sembri d’umiliarci, siamo ben lontane dall’essere degne figlie di tal Madre e spose di tale Sposo” (Cammino, 13,3).

AUTORE: E. L.