L’uomo che fece rinascere Tadino

GUALDO TADINO. Presentata la prima edizione critica del 'Lezionario di san Facondino', importante - quanto ancora misterioso - vescovo medievale della città

Sabato 17 marzo, presso la sala multimediale dell’hotel Verde Soggiorno di Gualdo, è stata presentata alla città l’opera di Maria Cristina Anderlini Il Lectionarium di san Facondino; la sala gremita e un pubblico particolarmente attento hanno testimoniato la stima e l’apprezzamento per l’importante lavoro svolto dall’autrice. Alla presentazione hanno preso parte Emore Paoli, docente di Agiografia presso l’Università Tor Vergata di Roma, e Antonio Pieretti, docente di Filosofia teoretica presso l’Università di Perugia. Oltre alle autorità cittadine, erano presenti anche il priore della Porta San Facondino, Salvatore Zenobi, e i portaioli, protagonisti insieme agli altri tre quartieri gualdesi del Palio di San Michele arcangelo e, naturalmente, l’autrice. In occasione del XIV centenario della morte di san Facondino, vescovo di Tadino, protettore della smembrata diocesi di Nocera Umbra, Gualdo Tadino e Sassoferrato, la parrocchia di San Facondino, grazie all’apposito comitato presieduto da don Fernando Canicula, con il patrocinio dell’Accademia dei Romiti, ha deciso di finanziare la pubblicazione del Lezionario di san Facondino. Si tratta di un antico testo agiografico trecentesco dedicato alla figura del vescovo-eremita che operò nell’antica diocesi di Tadino, in un’epoca ancora non definita. L’opera, realizzata da Maria Cristina Anderlini per i tipi delle Edizioni Porziuncola, è anche la prima edizione critica del testo, il cui originale è oggi conservato nel codice 7853 della Biblioteca apostolica vaticana. Di san Facondino non si hanno notizie storiche certe, tanto che neppure il periodo in cui si trovò ad operare nel teritorio dell’antico municipium di Tadino è definito. Delle tre ipotesi più accreditate, che fanno risalire la sua vita rispettivamente al IV, al VII e al IX-X secolo, per tradizione è prevalsa la seconda, che vuole Facondino chiamato ad operare a Tadino da Gregorio Magno, in un periodo in cui la città usciva da tante devastazioni da non aver più neppure una guida religiosa. Il Lectionarium Sancti Facundini concorre a delineare la tipologia di una santità legata al quotidiano, all’equilibrio tra la vita attiva e la vita contemplativa, tanto che emerge dal testo il ritratto di un pastore scrupoloso che, in un momento in cui la città di Tadino usciva da una fase di rovina e di devastazione, si adoperò fattivamente per la rinascita del territorio.

AUTORE: Marta Ginettelli