Madonna delle Grazie, “avvocata” tifernate

Città di Castello. Celebrazioni per la festa patronale di Santa Maria delle Grazie
La celebrazione presieduta dai vescovi Bassetti e Cancian

Come ogni anno, molti fedeli hanno partecipato ai festeggiamenti in onore della Madonna delle Grazie, patrona di Città di Castello. Il triduo di preparazione, guidato da padre Enrico Casini dell’Ordine dei Servi di Maria, si è chiuso sabato scorso con la processione per le vie di Città di Castello, mentre domenica, visto il grande afflusso di fedeli, è stato necessario aggiungere una messa fuori programma a quelle già previste.

Domenica pomeriggio è stato l’arcivescovo metropolita di Perugia – Città della Pieve, mons. Gualtiero Bassetti ad officiare la messa solenne. Alla celebrazione ha comunque preso parte anche il vescovo tifernate mons. Domenico Cancian, assieme ad un grande numero di fedeli arrivati anche da lontano, come alcuni britannici e un gruppo di romani. La messa, animata dalla corale “Marietta Alboni” assieme ai membri della confraternita di Santo Spirito, ha visto la partecipazione di alcune autorità cittadine e dello stendardo di Città di Castello, essendo la Madonna delle Grazie patrona del Comune dal 1481, e di alcuni frati dell’Ordine dei Servi di Maria.

La celebrazione è iniziata con alcune parole del vescovo Cancian che ha presentato un collegamento tra la raffigurazione della Madonna delle Grazie di Città di Castello, realizzata da Giovanni di Piamonte, e un omonimo dipinto presente nella cattedrale di Perugia. Il culto di Maria Madre della Grazia divina, d’altronde, è molto diffuso in tutta Italia e la Madonna delle Grazie è protettrice di molti paesi e città della Penisola.

“Questo santuario della Madonna delle Grazie – ha affermato mons. Gualtiero Bassetti durante l’omelia – mi è molto caro, perché richiama la cattedrale di Perugia e perché anche qui è testimoniata la presenza dell’Ordine dei Servi di Maria, un Ordine nato nel Duecento a Firenze, la mia diocesi di provenienza, nonché lo stesso Ordine dei frati di monte Senario, dove ho officiato le prime messe”. Prendendo poi spunto dall’episodio delle nozze di Cana, letto nel Vangelo, l’Arcivescovo ha aggiunto: “Nella nostra società manca la fede, l’amore, e molte persone non sanno nemmeno più riconciliarsi tra loro. Maria allora ci invita, nell’episodio di Cana, a fare tutto quello che Gesù ci chiederà”. Così, come fa notare lo stesso mons. Bassetti, nel dipinto di Piamonte Maria ha in una mano Gesù, ma con l’altra indica verso la terra e noi uomini.

“Maria – ha aggiunto Bassetti – intercede per noi ed è il nostro avvocato presso Dio. Forse nella Chiesa e nel mondo siamo spesso un po’ distratti, per un motivo o per un altro, ma fortunatamente c’è Maria, nostra madre, che veglia su di noi”. La celebrazione, infine, è proseguita con la lettura di una preghiera e con una benedizione, impartita dai due Vescovi concelebranti, dalla cappella in cui si trova il dipinto della Madonna delle Grazie.

AUTORE: F. O.