Madonna di Pietrauta, storia di una edicola mariana

Madonna-degli-Angeli-Pietrauta-fronte-2Sembra quasi uno di quei raccontini lievi che ci raccontava Giovannino Guareschi nel suo Mondo piccolo con i finali “buoni e istruttivi”. La storia ebbe inizio nel 1937 quando, grazie all’iniziativa di Marino Milanesi, sotto la guida di don Brizio Casciola (prete “modernista” amico di don Romolo Murri) venne costruita la chiesa di S. Atanasio a Pietrauta di Montefalco, per volontà e col contributo degli abitanti della frazione, come indica una lastra di marmo posta all’ingresso a destra. Don Brizio chiamò allora un noto pittore marchigiano, il Fossombrone, ad affrescare l’intera abside con i santi Atanasio e Silvestro in primo piano e una Madonna con angeli in alto e a dipingere anche le 14 tavole della Via crucis.
Mentre il pittore era all’opera, Umberto, un bambino di 12 anni che solitamente faceva il chierichetto, era spesso lì presente fino ad entrare in confidenza con l’artista.
Fu grazie a questa cordialità fra i due che Rosalinda, un’anziana signora che abitava nei pressi della chiesa, poté chiedere al piccolo Umberto di essere presentata al pittore. Durante l’incontro la signora propose al pittore di esaudire un suo antico desiderio: in quanto molto devota alla Vergine, desiderava restaurare l’affresco della Madonna posto in un’edicola al centro di Pietrauta, che stava cadendo a pezzi – ovviamente dietro pagamento. Il maestro (è bene ricordarlo: per tutte le opere non volle compenso alcuno) accettò, constatò che l’affresco era irrimediabilmente rovinato e, ispirandosi ai pochi resti, riportò su cartone la Madonna inserita in una Natività col Bambino, il bue, l’asinello e tre angioletti.
La signora, con l’aiuto di don Brizio, interpellò i fratelli Rubboli, famosi ceramisti di Gualdo Tadino, i quali dal cartone crearono un tondo di ceramica che fu posto all’interno dell’edicola, divenendo da subito oggetto di venerazione. Nel 1969 la Provincia di Perugia, responsabile della viabilità, decise un ampliamento stradale: l’edicola doveva essere abbattuta con la garanzia, però, di essere ricostruita tempestivamente… Passarono altri decenni, e Umberto, tornato da Roma con la moglie Teresa dopo un trentennio, aveva ritrovato il tondo nel sottotetto campanario della chiesa, sommerso da cianfrusaglie. Ripulì l’opera come una reliquia.
Sognò varie volte che la Vergine Maria gli chiedeva di tornare al suo posto. L’incrollabile volontà di Umberto non si è arresa – anche se non è stato possibile ricollocare l’edicola nel luogo originario. Egli ha sensibilizzato enti ed autorità per i permessi e, grazie alla disponibilità di Enzo e Angela Tiburzi che hanno accolto l’edicola nella loro proprietà, vicino alla croce, il miracolo si è compiuto. Prima di collocare il tondo nella nuova edicola, l’opera è stata visionata dal prof. Biondi che ha escluso la necessità di un restauro e constatato il gran pregio dell’opera, poiché sul retro risulta la firma dei fratelli Rubboli.
Il 3 ottobre 2012 la nuova Maestà è stata inaugurata con la benedizione di don Dino.
Sabato 13 aprile alle ore 17, presso l’edicola stessa verrà celebrata una messa al termine della quale per festeggiare l’evento della ricostruzione verrà offerto un rinfresco e un’immagine dell’opera.

AUTORE: MONTEFALCO. Si festeggia la ricostruzione dell’edicola mariana opera dei Rubboli