Maria, dottoranda con quattro figli ‘al seguito’

Festa della mamma

‘Che mamma sono? Contenta. Felice di essere la mamma dei miei figli. Sono una mamma normale: vado e vengo corro, voglio tanto bene ai miei bambini, sono la vita mia, mi fanno battere il cuore. Sono calma e severa, ma credo che i limiti servano a crescere: sempre ragionati e decisi con il papà’. È questo il ritratto che fa di sé Maria FilomÈa, 36 anni, di Perugia, madre di Chiara Francesca, 9 anni, Marta, 8, Giovanni, 5, e Claudio Walter, 3 anni la prossima settimana. Domenica sarà la sua festa e di tante altre mamme, e l’entusiasmo di Maria quando parla dei suoi figli è qualcosa di meraviglioso: ‘Li ho voluti tutti. È un fatto di scelte. Abbiamo anche una figlia ‘speciale’ che è la grande: abbiamo deciso che era meglio – per la bambina stessa e per la sorella già nata quando Chiara Francesca si è ammalata, e per noi due – avere una famiglia numerosa, che avrebbe aiutato tutti a vivere meglio, anziché lasciare Chiara Francesca sola con Marta a vivere la dimensione del problema. Non ho problemi a organizzarmi. Per me quattro figli non sono un peso, non è una complicazione: io vado sola con loro ovunque’.

Certamente anche le super mamme hanno bisogno di un supporto, e così, visto che papà Lino lavora tutto il giorno, c’è pronta una squadra di baby sitter. Quattro? No problem’ I miei quattro figli non sono i miei problemi – sottolinea Maria -; se ho problemi, vengono da altre parti. Li carico tutti e quattro in macchina e li porto a passeggio, a guardare i giocattoli, in biblioteca. Obiettivamente richiedono tanto lavoro, ma avere una famiglia numerosa è solo una questione di scelte, non bisogna lasciare nulla al caso. Ad esempio, la televisione è una scelta educativa per noi, quindi anch’essa ha le sue regole, i suoi tempi e le sue modalità. L’alimentazione è un fattore importante, l’uscita con la mamma è una dimensione importante… però devono comprendere che, se si esce, ci sono delle condizioni. Loro lo sanno come funziona: parto con la sorella che sta sulla sedia a rotelle, Claudio Walter si tiene da un freno, Giovannino dall’altro, e Marta che è più grande dà la mano a uno dei due. Se vogliamo andare da qualche parte mi devono aiutare, devono stare buoni. I bambini, quando si rendono conto che una scelta ha un motivo giustificato, lo capiscono e ti aiutano. La sera poi raccontiamo la nostra giornata al papà, e loro sono contenti’.

Ma non è una mamma a tempo pieno: ‘Io ci tengo al fatto di lavorare. Ora ho un dottorato di ricerca all’università. Sono anche nelle graduatorie comunali nell’ambito delle supplenze all’asilo nido, che ho dovuto abbandonare quando ho vinto il dottorato perché non ce la facevo a fare tutto: così ho scelto di proseguire nel mio sogno, perché ho fatto tanto per entrarci, anzi abbiamo, perché l’estate l’abbiamo passata tutti quanti a far studiare me. Il papà ha dovuto tenere i bambini, i bambini hanno dovuto rinunciare a me per tanto tempo perché io potessi preparare il concorso. È stato un sacrificio per tutti. E quando ho saputo la notizia, grida di gioia da parte di tutti: ‘Abbiamo vinto il concorso, abbiamo vinto!’, perché insieme ce l’abbiamo fatta’.

E aggiunge: ‘Ognuno di loro è un mistero a parte. Abbiamo una vita tutti insieme, tutti e sei siamo una vita. Poi io ho una vita con ognuno di loro e lo stesso per il papà. Questa combriccola è ben assortita’.

Prospettive Progetti per il futuro?

‘Non vorrei più figli, non perché non mi piacciano, ma perché ho bisogno di dedicarmi a loro; soprattutto Chiara Francesca ha bisogno di molta attenzione. E sono anche felice di lavorare: in questo mi ha sostenuto molto anche mio marito Lino, perché sa che a lungo avevo rinunciato al sogno del dottorato, e se non fossimo stati insieme a volere le cose non ce l’avrei fatta. Lui me lo dice sempre: se tu vai all’università, torni più felice e serena, ti diverti di più anche con i bambini. Non mi perdo niente né dell’essere mamma né dell’essere moglie né del seguire il dottorato di ricerca’.

Si sente più mamma moglie o lavoratrice?

‘Io mi sento Maria. Sono sempre stata estremamente razionale ed entusiasta delle cose. La mia storia è questa: moglie, mamma di quattro figli, e ora vincitrice del dottorato. Con il dottorato – dove vado tre volte a settimana – mi posso occupare anche dei bambini. Non mi spaventa il futuro: abbiamo passato un periodo in cui non avevamo lavoro tutti e due e non sapevamo nemmeno come comprare il latte. Sono convinta che bisogna fare le cose con prudenza, ma nella vita succedono tante cose. Né mi spaventa cambiare: se posso, continuo a studiare, altrimenti ci sarà qualcos’altro. Per ora studio Media education che è l’educazione all’uso critico dei mass media. La professoressa vorrebbe che io ritagliassi nel mio percorso di ricerca un’attenzione particolare per la formazione delle famiglie all’uso critico dei media. Portare la mia realtà, le mie esperienze personali, la mia famiglia anche nel mio lavoro mi piace davvero molto’.

AUTORE: Elena Pescucci

1 COMMENT

  1. Menomale non sono l’unica pazza…. io 3 figli e dottoranda a Firenze… Grande Maria mi dai speranza!!!!!! Ce la posso fare anche io a finire!!!!

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