‘Martirio’ efficace

DIOCESI. L'ordinazione di Luca Delunghi e Alessandro Scarda

C’erano tanti giovani in cattedrale, nel pomeriggio di sabato 8 dicembre, quando l’arcivescovo mons. Chiaretti ha conferito l’ordinazione presbiterale a Luca Delunghi, di 25 anni, e diaconale ad Alessandro Scarda, di 34. Erano i tanti giovani provenienti dalle diverse parrocchie della diocesi dove i due candidati agli Ordini hanno prestato servizio nel corso della loro formazione. Una presenza alla quale mons. Chiaretti si è presto rivolto, nella sua omelia, innanzi tutto ricordando la propria giovinezza, cinquantadue anni prima, quando in questo stesso giorno dell’Immacolata veniva ordinato presbitero; e che poi ha voluto affidare alla stessa Vergine Maria: ‘Dopo le tristi vicende del mese scorso, sento di dover affidare alla sua protezione in maniera particolare i giovani e la popolosa classe studentesca’. Evocando gli scenari bellissimi e consolanti, ma anche quelli di smarrimento e di delusione, davanti ai quali i giovani di oggi si trovano, l’Arcivescovo ‘ rivolgendosi a Luca e Alessandro ‘ ha detto: ‘Ad essi, a questi giovani, in maniera particolare vi mando, per essere testimoni efficaci e credibili di quel Gesù cui abbiamo fatto dono della nostra vita’. Ripercorrendo la vocazione di Maria, mons. Chiaretti ha ricordato ai due giovani ordinandi tutte le virtù che furono della Madre di Gesù e che devono diventare quelle del prete: l’umiltà, ‘questa virtù negletta che colloca ciascuno al suo posto’; l’obbedienza, che dall’umiltà deriva e produce il sì fino al ‘martirio della nostra personale libertà’, un martirio che è ‘testimonianza efficace’. Poi, la preghiera, ‘che deve essere usata sempre con insistenza e fiducia’. Infine, ‘la carità, regina delle virtù sacerdotali’ e che deve diventare di volta in volta ‘sensibilità culturale, per far uso dei linguaggi globali e dei metodi propri dell’oggi per comunicare la Verità che è Cristo’; consolazione, verso i più soli ed emarginati; soccorso a chi è nel bisogno; e ancora, carità come partecipazione ai doveri della cittadinanza. Al termine della celebrazione non sono mancati i ringraziamenti da parte di Alessandro e Luca, i quali non hanno voluto dimenticare proprio nessuno di coloro che, in un modo o in un altro, hanno collaborato allo sviluppo del disegno di Dio nella loro vita. Ad animare il rito con i loro canti c’era un coro formato da giovani da varie parrocchie che, senza troppo rumore, si sta formando in questi tempi. Circolava un volantino in cattedrale, sabato pomeriggio, per segnalare la propria adesione alla costituzione di un ‘Coro giovanile diocesano’ e continuare così l’esperienza fatta in alcune delle ultime celebrazioni in cattedrale.

AUTORE: Francesca Acito