Miracolo al cinema

Dall’11 febbraio in tutta Italia il film “Lourdes”, vincitore anche del premio cattolico Signis per il cinema

Ci sono pellegrini che partono per Lourdes, e pellegrini che… vanno a cercare Lourdes al cinema. Si intitola infatti così l’ultimo film scritto e diretto da Jessica Hausner, uscito in Italia in concomitanza con l’anniversario delle apparizioni, purtroppo però non distribuito nelle grandi catene di distribuzione. Perciò chi intende gustarne la visione e il messaggio dovrà “compiere un cammino” verso le sale gestite dall’Acec (Associazione cattolica esercenti cinema) o altri cinema d’essai. A Perugia, ad esempio, Lourdes verrà proiettato al cinema teatro Sant’Angelo in via Lucida, traversa di corso Garibaldi, dal 12 al 15 febbraio. Orari: 18.30 e 21.15; sabato e domenica anche ore 16.30; chiuso il lunedì.

Il film, prodotto da Cinecittà Luce, racconta la storia di un miracolo. Ne è protagonista Christine (Sylvie Testud), giovane costretta da una malattia incurabile all’immobilità. Recatasi in pellegrinaggio a Lourdes, più per uscire dal suo isolamento forzato che per sentimenti di devozione, si ritrova, quasi come in sogno, completamente guarita, in grado di muoversi e camminare… La pellicola è stata presentata con grande consenso di pubblico e critica all’ultimo Festival del cinema di Venezia, dove ha ottenuto una serie di prestigiosi riconoscimenti, tra cui il premio Signis conferito dall’Organizzazione cattolica internazionale per il cinema.

Alla domanda: perché ambientare un film a Lourdes, la regista Jessica Hausner ha risposto: “Prima di tutto mi è venuta l’idea di girare un film su un miracolo. Il miracolo rappresenta un paradosso, un’incrinatura nella logica che ci guida verso la morte. L’attesa del miracolo è in un certo senso la speranza che alla fine tutto vada per il meglio e che ci sia qualcuno che veglia su di noi”. Una scelta professionalmente non facile, perché – ricorda – “alcune attrici si sono rifiutate di recitare la parte di una donna paralizzata, ritenendo che quel ruolo, non abbastanza ‘sexy’, avrebbe potuto nuocere alla loro carriera. Altre hanno messo in discussione il contenuto cattolico del film”.

In realtà, l’ottica della regista non era strettamente confessionale: “Sebbene sia ambientato a Lourdes – aggiunge -, il film non vuole essere ‘cattolico’. Lourdes serve per raccontare una storia più generale. Si interroga sul modo in cui possiamo dare un senso alla vita attraverso le nostre azioni. Contro quest’idea c’è la paura che il mondo sia cupo e freddo, privo di un senso profondo, che si nasca per caso, che si muoia allo stesso modo e che nulla di ciò che facciamo durante la vita conti qualcosa. La verità è difficile da trovare, la nostra vita è al tempo stesso meravigliosa e banale. La pellicola solleva un interrogativo generale; e tuttavia, a me interessa l’emozione che accompagna il sentimento religioso. Avere fede significa credere che esista qualcosa che non si può spiegare, che supera i limiti della comprensione”.

Il film è indirizzato in particolare alle scuole. Fino a giugno si potranno organizzare incontri rivolti agli studenti delle superiori, contattando il numero verde 800 144961.

AUTORE: D. R.