Musica sacra per il XXI secolo

Sagra musicale umbra. Stasera nella basilica di San Pietro a Perugia la finale del premio - indetto insieme al Vaticano - per una moderna composizione corale del “Credo”
Il concerto di apertura al Morlacchi

I compositori Giovanni Bonato, Bruno Moretti e Antonio Eros Negri sono i tre finalisti del primo concorso di musica sacra “Francesco Siciliani” abbinato all’edizione 2012 della Sagra musicale umbra. L’iniziativa, lanciata in “sintonia” con il Pontificio consiglio della cultura, aveva per tema composizioni per coro, con o senza organo, sul Simbolo apostolico (ossia il Credo degli Apostoli). Le tre opere finaliste verranno eseguite stasera, venerdì 14 settembre, alle ore 21 nella basilica perugina di San Pietro. Oltre al premio decretato dalla giuria, ne verranno anche assegnati uno della critica e uno del pubblico.

Ma anche il concorso in sé è stato premiato dal successo: oltre 200 gli spartiti pervenuti, soprattutto da Italia e Francia, ma anche dal resto dell’Europa, dall’America del Nord, e da Paesi più o meno “insospettabili” come Australia, Guatemala, Indonesia, Israele, Libano, Thailandia.

Intanto stamattina è stata apposta una targa commemorativa in via Angusta 33, a Perugia, sulla casa in cui nacque e visse Francesco Siciliani, pianista, musicologo, e grande “patròn” della Sagra dal 1947 al 1992.

Il concerto di apertura della Royal Philharmonic Orchestra al teatro Morlacchi, diretto dal maestro Charles Dutoit è stato straordinariamente suggestivo. Nella scelta di due autori Mozart e Tchajkovskij, si è voluto vedere una astrazione estetica del dualismo angeli e demoni nella spirito di géométrie, (esprit de géométrie), direbbe Pascal, o apollineo direbbe Nietzsche (con la Sinfonia n. 39 in mi bem. magg. k 543 di Mozart), e lo spirito del sentimento o esprit de finesse o ragione del cuore oppure dionisiaco secondo i due citati filosofi nella Sinfonia n. 5 in mi min op. 64. La contrapposizione è certamente forzata perché non manca di patos la partitura di Mozart né manca di calcolo e rigore di scrittura la partitura di Tchajkovskij. Ma il discorso sarebbe lungo e l’ipotesi è comunque suggestiva. Certamente il pubblico non finiva di applaudire conquistato e commosso soprattutto dal secondo tempo della sinfonia del musicista russo.

Tra gli altri concerti, da ricordare quello dei Solisti di Perugia, l’8 settembre al conservatorio Morlacchi, appena rientrati dal Giappone, per la sezione “Musica della speranza” della Sagra dove hanno eseguito alcuni brani di Bach.

Come l’anno scorso, la Sagra ha dedicato spazio alla riscoperta degli antichi film a carattere religioso. Il 10 settembre all’oratorio Santa Cecilia, di nuovo in collaborazione con la Filmoteca vaticana, si è svolta una serata dedicata ai “Santi e dannati nel cinema muto”, con tre titoli: la Jeanne d’Arc di Albert Capellani (Francia, 1908), Il Poverello di Assisi di Enrico Guazzoni (Italia, 1911) e Pagine del libro di Satana di Carl Theodor Dreyer (Danimarca, 1920). Quello di Guazzoni, tra l’altro, è stato il primo film in assoluto su san Francesco girato in Italia.

Il finale

La Sagra musicale umbra si conclude nella cattedrale di S. Lorenzo di Perugia non con un concerto, ma con una liturgia, sabato 15 alle ore 18. È un tornare indietro, all’origine della musica sacra nata dal soffio della parola abitata dallo Spirito. Una musica monodica, umile, legata ai testi, alle azioni liturgiche e agli spazi sacri. La celebrazione della messa sarà accompagnata dal canto gregoriano del proprio della festa di S. Michele arcangelo, eseguito dal Coro dell’abbazia di Novalesa, diretto da Enrico Demaria.

AUTORE: E. B.