Natale, tempo di rinascita

Pranzo in cattedrale per 250 bisognosi della diocesi, insieme al Vescovo

Un Natale di speranza per far sentire ciascuno parte della gioia della festa della Natività e dell’amore di Dio, nell’accoglienza e fraternità con i poveri, malati, anziani, carcerati, persone bisognose, le tante famiglie fragili, gli immigrati. Come ogni anno nella cattedrale di Terni il 25 dicembre si terrà il pranzo di Natale con il vescovo Vincenzo Paglia e oltre 250 invitati tra cui anziani, poveri, extracomunitari, profughi del Nord Africa ospiti nelle strutture della diocesi, ma anche intere famiglie che hanno deciso di trascorre la festa non a casa propria, ma insieme ai più bisognosi della città. Un centinaio sono i volontari di gruppi e movimenti della diocesi che si occuperanno della buona riuscita della giornata.
L’inizio degli incontri natalizi è sempre riservato alla visita del Vescovo al polo chimico della Polymer, all’acciaieria e al polo di Nera Montoro per le celebrazioni con i lavoratori e i loro familiari. Mons. Paglia ha ricordato come sia significativo ritrovarsi per celebrare insieme, in un momento di particolare crisi non solo economica, ma anche sociale, una crisi che segna profondamente il territorio, ma che va affrontata con “coesione e decisione – ha detto il Vescovo – una crisi che ha colpe diffuse che nascono dal pensare solo a se stessi e al denaro, non ponendo attenzione a chi ci sta accanto”.
“Il Natale rappresenta una rinascita capace di donare quella forza necessaria a ciascuno per continuare a dare vita e speranza al futuro della città, ai lavoratori e a quanti vivono in particolari difficoltà, a chi ha davanti un futuro ancora più incerto, come i giovani – ha aggiunto il Vescovo. – Il Natale è un’occasione per rispondere alla crisi con grande determinazione, alzare la voce a difesa della giustizia e dei diritti per chi è più debole di noi, porre attenzione e dare solidarietà a chi ha più problemi di noi, mentre il pericolo ulteriore è che la crisi ci spinga a ripiegarci ancora di più su noi stessi”.
“Il rischio – ha proseguito – che ciascuno di noi persegua il proprio piccolo sogno e che ognuno pensi ai propri affari è presente; ed è la prospettiva triste ed egoista del guadagno e della cupidigia che mette da parte il futuro dei lavoratori che rischiano di perdere l’occupazione. Abbiamo vissuto finora sopra le nostre possibilità ed è necessario cambiare stile di vita, pensare che ciò che vale di più nella vita è l’amore vicendevole, la sobrietà e la solidarietà. Il mio augurio – ha concluso il Vescovo – è che a Natale rinasca nel cuore di ognuno una solidarietà più robusta anche nel campo economico e industriale e che le varie realtà produttive del territorio ritrovino una convergenza più solida, così come a livello sociale e familiare. Natale ci renda consapevoli che ci salveremo insieme o non ci salveremo”.

AUTORE: E. L.