Nel “cantiere di sant’Ubaldo” i restauri procedono a rilento

Procedono assai a rilento i lavori di restauro e consolidamento del Chiostro della Basilica di S. Ubaldo e la situazione incomincia a suscitare legittime preoccupazioni, non soltanto nella comunit àfrancescana che vede allungare i disagi di una “convivenza” molto più lunga del previsto. E’ tutto un reticolo di tubi, di strutture metalliche e di impalcature che denotano la situazione di degrado nel quale era precipitato, complice anche il terremoto, il monumento incominciato nel l514 per volontà delle duchesse Della Rovere; scenario tipico dei cantieri dove ferve l’attività. In questo caso invece è rimasto soltanto lo scenario, perché non si procede con l’intensità ed i ritmi indispensabili per portare a termine il progetto complessivo nel tempo contrattualmente programmato. A preoccuparsi ora non sono più soltanto i religiosi che vivono in cima al Monte Ingino, ma le autorità comunali, gli organismi legati alle manifestazioni folkloristico-tradizionali, i cittadini. Per la “Festa dei Ceri” (15 maggio) il conto alla rovescia batte ormai colpi sempre pi ù ravvicinati: la Basilica di S.Ubaldo ed il Chiostro giocano un ruolo essenziale nello svolgimento della manifestazione, sono parte integrante nel cerimoniale di una “giornata” che trova motivazione ed origine proprio nel culto e nella devozione del Patrono. Per quella data vanno garantite quelle condizioni di agibilità che oggi non esistono. Già nello scorso mese di novembre dal “Cantiere di S. Ubaldo” erano arrivate le voci preoccupate delle maestranze per un modo di procedere che suscitava perplessità; si parlava di problemi seri tra impresa e lavoratori, si denunciavano sospensioni e provvedimenti disciplinari. Quelle che sembravano normali problematiche sindacali, oggi appaiono avvisaglie di un disagio più profondo, degli “incerti” che gli appalti possono sempre riservare. Ora è tempo di agire e di guardare più in profondità.