Noi, in 2 milioni, “radicati in Cristo”

I momenti più suggestivi della Gmg di Madrid vissuti dal gruppo della nostra diocesi

Le parole di Paolo ai Colossesi “Radicati in Cristo, saldi nella fede” sono state il filo rosso di questa Gmg in Spagna, a cui hanno partecipato circa 70 ragazzi dalla nostra diocesi, provenienti da parrocchie, associazioni e movimenti. Partendo l’11 agosto abbiamo prima sostato diversi giorni in Catalogna, nella diocesi di Girona, dove abbiamo toccato con mano gli effetti del secolarismo, molto forte in quella zona, vedendo chiaramente le due anime: da una parte l’indifferenza e dall’altra le tradizioni cristiane che sono ancora forti e vogliono reimporsi e a cui le migliaia di ragazzi con il loro entusiasmo e i loro canti a Cristo tutto il giorno hanno sicuramente dato una scossa. Questo soprattutto con l’imponente messa celebrata a Barcellona insieme ai giovani ospitati in Catalogna, le diocesi e i rispettivi vescovi. Il 15 siamo arrivati a Madrid, ospitati nel paese di Villanueva del Pardillo, alcuni in famiglia e altri nella palestra, e il 18 abbiamo salutato il Papa alla porta di Alcalá, accompagnato simbolicamente da un giovane per Continente, per ricevere il suo “abbraccio” in Plaza de Cibeles: “Dio desidera un interlocutore responsabile, qualcuno che possa dialogare con Lui ed amarlo. Per mezzo di Cristo lo possiamo conseguire veramente e, radicati in Lui, diamo ali alla nostra libertà. Non è forse questo il motivo della nostra gioia?”. Quest’ultima parola è lo stato d’animo che in quei giorni ha percorso tutte le strade di Madrid, con quasi due milioni di ragazzi che con i loro cori facevano sentire di essere orgogliosi delle loro diversità nazionali, ma veramente uniti perché tutti “radicati in Cristo” e ben responsabilizzati della loro missione di cristiani. Il giorno dopo nella Via crucis è stata data voce alle categorie meno fortunate, dal terzo mondo ai tossicodipendenti, dalle ragazze madri ai malati, davanti alle statue barocche delle stazioni prestate dalle diocesi spagnole: “Voi che siete molto vicini all’idea di condividere la vita con gli altri, non passate oltre davanti alla sofferenza umana, dove Dio vi attende affinché offriate il meglio di voi stessi: la vostra capacità di amare e di compatire” ha detto il Papa. Come dimenticarsi poi la giornata del sabato, dove il sole non ha fatto sconti e soprattutto, alla veglia, quel quarto d’ora di pioggia e vento? Eppure non sono sfuggiti a nessuno, subito dopo, il silenzio assordante di una spianata piena di un milione e mezzo di giovani e, con loro, il silenzio ossequioso delle nuvole all’esposizione di Cristo eucarestia! E quale chiusura migliore che fermarci a Lourdes per chiedere a Maria di aiutarci ad ancorare la nostra vita al Figlio suo? Possiamo veramente dire di avere respirato a pieni polmoni l’universalità della Chiesa e l’unità della nostra Chiesa umbra.

AUTORE: Emanuele Frenguelli