Non solo tornei ma cultura sportiva

Intervista a don Antonio Ronchetti, consulente ecclesiastico del comitato di Foligno
Don Antonio Ronchetti
Don Antonio Ronchetti durante l’incontro di preghiera con le società sportive della Diocesi di Foligno per la festività di San Feliciano

Don Antonio Ronchetti, consulente ecclesiastico del Centro sportivo italiano – comitato di Foligno, ripercorre per noi la sua esperienza all’interno dell’ente. Nativo di Spello, ordinato nel 1980, conosce bene il mondo Csi, al quale è molto legato da ben 30 anni. “Fin da bambino – ricorda – sono stato appassionato di sport, tifoso e, fino a poco tempo fa, praticavo pure calcio. Niente di professionale né di agonistico, ma solo per divertimento.

È proprio questa passione che mi ha portato a ricoprire la carica di consulente ecclesiastico del Csi Foligno, fin dal 1985.E pensare che tutto è nato in modo casuale, con la semplice iscrizione a un torneo di calcio di una squadra composta da ragazzi della parrocchia”.

Don Antonio ha poi spiegato cosa significa far parte del Csi: “Il Centro sportivo non è solo organizzazione di tornei o eventi, ma significa trasmettere una cultura sportiva, educativa e formativa, sia per i ragazzi sia per dirigenti e allenatori.

Questo è confermato anche dalla Chiesa cattolica, che considera lo sport un mezzo molto importante. Gli ultimi Papi lo hanno ritenuto uno strumento che educa a sani principi e valori quali, ad esempio, il rispetto per le regole e per l’avversario, nonché un momento di crescita, soprattutto nell’imparare ad accettare la sconfitta”.

Il consulente ecclesiastico ha poi “svelato” quello che secondo lui è l’ingrediente che distingue le attività promosse dal Csi: “La forza di questo ente è mettere sempre al primo posto il divertimento dei ragazzi. Anche nelle competizioni agonistiche, l’elemento che prevale è lo stare insieme, la gioia di giocare e di partecipare. Ed è proprio la letizia che dobbiamo impegnarci a trasmettere: lo sport è felicità e, soprattutto in un momento così particolare e difficile, la società ha bisogno di gioia”.

Don Antonio, punto di riferimento per l’intero movimento della regione, ha partecipato al Corso di formazione organizzato dal Csi Umbria (Roccaporena 29-30 agosto), officiando la messa. “Anche se ho non ho avuto altri compiti oltre alla liturgia – dice -, sono comunque riuscito a percepire un clima di assoluta serenità e di estrema unità”.

In conclusione, ecco come vede il futuro del Csi: “Per mantenere i livelli raggiunti, è importante trovare sempre le giuste motivazioni, necessarie per trasmettere al meglio i valori fondamentali dello sport e della vita cristiana. Inoltre è fondamentale proporre e offrire sempre qualcosa di nuovo, prestando attenzione alla società, cercando di capire ciò che vuole, magari in anticipo. Infine, occorre avere il coraggio di cambiare, anche quando le cose vanno bene, perché c’è sempre margine per migliorarsi. Il Csi Foligno, tra le tante attività, continuerà a organizzare l’incontro di preghiera per lo sport in occasione della ricorrenza del patrono san Feliciano; giorno in cui, ogni anno, anche grazie al nostro evento, la cattedrale si riempie di giovani”.

AUTORE: Michele Mencaroni