Nuova rubrica: “Liturgia: piacere di conoscerla”

La liturgia, questa… “sconosciuta” forse no, ma a volte ancora troppo poco conosciuta, nonostante mezzo secolo di riforma conciliare, tanti corsi di approfondimento, la creazione di istituti ad hoc, ecc. Le domande aperte, da parte di appassionati in materia e semplici fedeli, rimangono tante. Ce ne accorgiamo anche dal nostro piccolo osservatorio de La Voce, tramite la posta dei lettori e i contatti personali. Ecco perché dal prossimo numero daremo il via a una nuova rubrica con cadenza settimanale: Domanda & risposta sulla liturgia.
Curatore sarà don Francesco Verzini, cerimoniere del card. Bassetti e specializzando all’Istituto di liturgia pastorale di Padova, tra i più importanti centri di studio su questo argomento. Cominceremo con il presentargli alcune domande che nascono dall’esperienza concreta, ma allo stesso tempo invitiamo i lettori a scrivere in prima persona per fare presenti i propri dubbi e riflessioni.  Le lettere possono essere spedite a Redazione La Voce, piazza IV Novembre 6, 06123 Perugia, oppure inviate per email all’indirizzo info@lavoce.it.

Il discorso di Papa Francesco sulla liturgia

Nel frattempo, per ‘scaldare i motori’, torniamo ad alcune considerazioni fatte da Papa Francesco a fine agosto, quando ha ricevuto in udienza i partecipanti alla Settimana liturgica nazionale. Il Concilio – ha ricordato Bergoglio – ha avviato una riforma liturgica ispirata a “bisogni reali e alla concreta speranza di un rinnovamento”. Una riforma non improvvisata ma a lungo preparata, che va considerata “irreversibile” e che oggi ha bisogno di essere approfondita e interiorizzata, piuttosto che ripensata o rivista.
Occorre proseguire – ha aggiunto – nella direzione tracciata dai Padri conciliari “secondo il principio del rispetto della sana tradizione e del legittimo progresso”. Un processo “che richiede tempo, ricezione fedele, obbedienza pratica, sapiente attuazione celebrativa” da parte di tutti. “L’educazione liturgica di Pastori e fedeli è una sfida da affrontare sempre di nuovo” ha rimarcato il Pontefice, esortando quindi a riscoprire “i motivi delle decisioni compiute con la riforma liturgica”, superando “letture infondate e superficiali, ricezioni parziali e prassi che la sfigurano”.
Ricordando che “il compito di promuovere e custodire la liturgia è affidato dal diritto alla Sede apostolica e ai vescovi diocesani”, Francesco ha raccomandato di dar vita a un’azione liturgica centrata sulla “presenza reale del mistero di Cristo”. Va sempre tenuto presente che la liturgia è “popolare e non clericale; un’azione per il popolo ma anche del popolo”. Dunque è essenzialmente “vita”, non “dottrina”. (Vedi tutto il discorso su vatican.va)