Nuovo viaggio in Malawi per verificare il lavoro fatto

Una delegazione di perugini guidata da don Bruno Raugia in Africa

Nei giorni scorsi è partita per il Malawi una delegazione di perugini guidata da don Bruno Raugia, autore del recente libro “Pensando il Malawi”, e composta da due medici, Cinzia Fanfano e Fabio Giaimo, da un farmacista Antonio Lucchi, da un ingegnere, Maria Campagnuolo, e dal segretario dell’associazione il dott. Pierini. Scopo della visita – spiega mons. Mario Ceccobelli, vicario generale – è di verificare, con le autorità sanitarie locali, il progetto elaborato dai medici perugini che prevede il collegamento e l’adeguamento alle esigenze sanitarie del luogo, dei cinque centri sanitari promossi dalla diocesi di Zomba. Inoltre, “verificare l’attività della scuola-politecnico di Thondwe realizzata dalla nostra diocesi ed allacciare dei rapporti con l’Università di Zomba. La delegazione incontrerà anche il rettore di quest’Ateneo. Sarà verificato il completamento del lavori di “Casa Perugia”, la struttura destinata ad accogliere coloro che vorranno fare esperienza di condivisione con i fratelli di Zomba, che si spera di inaugurare e rendere funzionale nel prossimo luglio. R.L. E’ morto Cleopa KalaliceLe Suore Missionarie irlandesi che reggono il nostro ospedale di Chipini, ci comunicano la morte di Cleopa Kalalice, il “Capo” naturale del territorio, a lui i Missionari Comboniani e noi Perugini dobbiamo molta gratitudine. Per intenderci, con un linguaggio non esatto, ma molto esplicativo, possiamo dire che il Kalalice era il “Capotribù”, a cui compete ancora oggi il diritto di distribuire le terre per le nuove famiglie e per nuovi insediamenti. Lo conoscemmo nel 1983, come amico fedele di Padre Stefani, il missionario con cui abbiamo potuto realizzare nel lontano Malawi il Centro Sanitario ormai molto noto. A Cleopa Kalalice dobbiamo l’ampio terreno su cui sono sorti i trentacinque edifici che costituiscono quella Clinica. Ma gli dobbiamo tutto l’apporto morale da lui esercitato per ottenere ” partecipazione piena” del suo popolo alla grande realizzazione dove ogni anno da 600 a 1000 madri (gestanti in difficoltà) trovano accoglienza, cibo e ogni altra cura possibile.Si chiamava Cleopa col nome di uno dei due discepoli di Emmaus essendo la famiglia Kalalice cattolica da più di due generazioni. Lo ricordiamo con commozione perché con Lui e con i suoi trovammo una fraternità di battezzati che ci fecero toccare con mano la potenza della “Comunione dei Santi” : sconosciuti da sempre, appartenenti a civiltà diverse, con lingue incomunicabili senza alcuna benché minima assonanza,ci ritrovammo uniti nell’amore che lega nella Chiesa, ormai diffusa in tutti gli angoli della terra. In tutte le circostanze solenni, egli faceva discorsi alla sua gente esortando, ringraziando e anche rimproverando. Ci sono restate impresse due sue affermazioni: ” E’ la prima volta che gli Europei hanno promesso una cosa e l’ hanno mantenuta…” E, a proposito del loro grande benefattore, padre Duccio Stefani, raccomandava di non opprimerlo troppo fino a stancarlo e farlo morire. Tra i protagonisti delle realizzazioni africane della diocesi di Perugia e Città della P. dobbiamo ricordare Cleopa Kalalice e pregare per Lui.

AUTORE: Don Remo Bistoni