Pellegrinaggio a piedi da Todi a Roma degli scout Asci Todi 1

Insieme, giovani e meno giovani, nel ricordo dell'esperienza vissuta 50 anni fa

Nel 1950 alcuni scout del gruppo Asci Todi 1, ricostituito dopo la riconquistata democrazia, celebrò il pellegrinaggio giubilare, camminando da Todi a Roma fino alla Porta santa in S. Pietro. Oggi gli scout di Todi 1 hanno voluto rinnovare questa esperienza e non certo come esperienza sportiva ma come itinerario di preghiera e di gioia nei ritrovarsi tutti insieme. E insieme hanno percorso, in questo anno giubilare così straordinariamente partecipato anche per l’infaticabile opera del Papa, la strada che da Todi conduce a Castel dell’Aquila, Amelia, Orte, Civitavecchia e Morlupo, fino a Roma. C’erano tutti quelli del 1950 e anche altri: i “più giovani” classe 1935 e i “meno giovani” classe 1929. Sono stati giorni di ricerca e di meditazione. Sono stati ricordati gli amici che sono ritornati alla casa del Padre e, in particolare, gli assistenti ecclesiastici don Amedeo Friggi e padre Gino Capponi; un pensiero particolare si è avuto per il vescovo di Todi-Orvieto, mons. Decio Lucio Grandoni, anche lui per molti anni assistente ecclesiastico, che proprio in quei giorni celebrava il cinquantesimo anno di sacerdozio. Il cammino si è concluso con l’abbraccio dell’immensa folla a piazza S. Pietro, riunita per il Giubileo delle missioni, e con la benedizione di papa Giovanni Paolo II. Intanto la diocesi tutta attende l’arrivo, non appena le questioni burocratiche lo consentiranno, di un gruppo di giovani cristiani provenienti da una città a nord dell’Albania, Fusche Arrez, a pochi chilometri dal Kosovo. Qui la diocesi di Orvieto-Todi ha una missione ed opera su due versanti: disponibilità di spazi per la pastorale e di spazi per gli aiuti umanitari che, passata l’emergenza-guerra, hanno oggi uno scopo formativo. La missione comprende l’appartamento che ospita le suore, una piccola cappella, alcuni locali dove le suore imparano a cucire alle giovani donne, una dependance per un gruppo di italiani alle prese con un progetto di cooperazione internazionale che riguarda le risorse forestali e un’altra per quei bambini che vengono affidati, dopo la fine del comunismo e nel timore di possibili vendette, alle suore stesse. L’anno scorso le offerte raccolte dalla diocesi nel periodo dell’Avvento furono destinate proprio all’adozione a distanza di questi bambini, molti dei quali di età compresa fra i sette e gli otto anni. Quest’anno esse saranno devolute in parte ancora per le adozioni a distanza e in parte per i reclusi nel carcere di Orvieto, mentre domenica 3 dicembre, prima domenica dell’Avvento, sono state raccolte offerte per la riduzione del debito ai paesi poveri del Terzo mondo.

AUTORE: Susi Felceti