Per arrivare preparati alle nozze

Pastorale della famiglia. Incontri di formazione organizzati in Umbria

Il seminario che si svolge in questi giorni a Santa Maria degli Angeli ha la sua diretta origine da un precedente convegno, tenutosi nel 2008, che ebbe per oggetto di studio la famiglia nei suoi vari aspetti, e che si concluse con un impegno a svolgere un’azione pastorale che ponesse la famiglia al centro dell’attenzione, togliendola da quella situazione spesso marginale del passato, quando si privilegiava la formazione personale o per categorie, per esempio i giovani. Quel convegno fortemente voluto dai vescovi umbri aveva per tema “La famiglia, il futuro di tutti”. Preparato con molta cura, vide la presenza di 500 adulti e di 100 bambini, e lasciò nell’anima dei partecipanti e della comunità regionale grandi aspettative. A distanza di due anni si ripropongono seminari che tendono ad attualizzare quelle istanze in progetti concreti che riguardano la formazione, programmati dalla Consulta regionale della famiglia. Questa rappresenta, possiamo dire, la sensibilità della Chiesa presente in Umbria, essendo composta da due coppie di ogni diocesi con i sacerdoti incaricati della Pastorale familiare, un rappresentante del Forum delle famiglie e uno del Movimento per la vita, presieduta dal vescovo Mario Ceccobelli e coordinata da un coppia di Spoleto, Letizia e Elio Giannetti, e dal padre Luciano Temperilli. Il primo dei seminari cui si è accennato, quello che si svolge in questi due giorni, riguarda la formazione di coloro che assumono in compito di svolgere corsi di formazione per coppie di fidanzati in vista della celebrazione in tempi ravvicinati del matrimonio. Perché questi corsi siano efficaci, e non un pratica burocratica necessaria per sposarsi in chiesa, devono avere determinante caratteristiche, e soprattutto guide motivate e preparate. Il corso è volto alla formazione dei formatori, come ci ha spiegato padre Luciano. Non si ha certo la pretesa di alzare un muro contro la disgregazione dei matrimoni che avviene in misura sempre maggiore, che sarebbe velleitario, ma di ripensare e saper presentare una visione del matrimonio che sia fondata sulla capacità di potersi relazionare con verità e amore. Padre Luciano ha parlato di famiglia ricca di sentimenti e di valori che si apre all’esterno, verso la società, ed “esporta” un metodo di relazioni gratuite che sono fondamentali per il bene dell’intera società. Nel seminario che si terrà a breve a Città di Castello (27 febbraio) si metterà a tema l’inserimento delle giovani coppie di sposi in una comunità ecclesiale che sia la parrocchia o anche il movimento o un gruppo di coppie di sposi, in modo che i giovani sposi non vengano a trovarsi soli e spaesati nell’affrontare un nuovo modo di essere e di vita. E come terzo momento si svolgerà un seminario per le coppie in crisi. Anche in questo caso la comunità cristiana, dopo essersi impegnata nella preparazione e nel sostegno delle giovani coppie, accompagnandole nel loro inserimento ecclesiale e sociale, deve potersi rendere disponibile ed avere strumenti per dare un aiuto e indicare modi di superamento delle difficoltà, nella misura, evidentemente, delle possibilità concrete. Tutto ciò rappresenta un percorso formativo specifico per operatori che hanno scelto la dimensione pastorale della famiglia. I discorso però è rivolto, come afferma il vescovo Ceccobelli, a tutta la comunità ecclesiale, che deve assumere la dimensione familiare come orizzonte normale e ordinario di tutta la vita ecclesiale, secondo quello slogan del Convegno del 2008 in cui la famiglia è vista come il “futuro di tutti” e della Chiesa. Un particolare aspetto, che ha risalto particolare in questa Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio), è quello dei matrimoni misti, tra un coniuge cattolico e un cristiano di altra confessione o tra un coniuge cattolico e uno non battezzato. Un tema che dovrebbe essere sempre meglio conosciuto.

AUTORE: E.B.