Per Passione comune

CONVEGNO NAZIONALE SULLE SACRE RAPPRESENTAZIONI

La sacra rappresentazione della passione di Cristo non è solo un evento di fede, ma può costituire l’occasione per un’autentica “resurrezione” della comunità. È uno dei messaggi emersi nel corso del convegno nazionale sul tema “Sacre rappresentazioni: arte, etica, Vangelo delle comunità”, che si è tenuto a Gubbio e Cantiano. Tre giorni di studio dedicati a tradizioni religiose e popolari diffuse quanto antiche, tramandate nel tempo non solo per il proprio valore intrinseco, ma soprattutto grazie alla partecipazione popolare. L’effetto che scaturisce dalla continuità di queste tradizioni, infatti, non si racchiude solo nella “confezione” degli eventi, ma è espressione anche dell’identità di una comunità. A queste conclusioni si è giunti a partire da un’efficace ricostruzione della storia delle sacre rappresentazioni, di cui sono stati approfonditi alcuni momenti salienti. Si è parlato dei canti confraternali della Settimana santa, nel cui contesto è emersa la geniale figura di san Francesco d’Assisi, il quale, intuite le potenzialità didattiche della comunicazione teatrale, ha messo in scena le lodi in volgare umbro, facendo di se stesso un “giullare di Dio”. Un’eredità preziosa, questa, che si rintraccia ancora oggi nella tradizione rappresentativa dei “sacri monti”. Di particolare interesse l’intervento che ha chiarito come il mistero pasquale costituisca una rivoluzione dello “spettacolo del dolore” a cui ci ha assuefatto la violenza della comunicazione contemporanea. Nella rappresentazione della passione di Cristo, infatti, l’esibizione della sofferenza non è fine a se stessa, ma implica – da parte di chi guarda – la responsabilità di un testimone compartecipe. Preziosa è stata la testimonianza fornita dai veri e propri protagonisti della realtà della sacra rappresentazione in Italia: una voce di rilievo, in questo ambito, è stata quella di “Europassione per l’Italia”, il coordinamento nazionale delle comunità coinvolte nel progetto. Di questa rete fa parte anche l’associazione “Turba” di Cantiano, il gruppo di lavoro promotore dell’incontro insieme alla diocesi di Gubbio e con il patrocinio del Progetto culturale Cei e del ministero per i Beni e le attività culturali. La tavola rotonda a conclusione dei lavori del convegno, ospitata proprio a Cantiano, ha gettato nuova luce sul rapporto tra teatro sacro e tradizioni popolari, mettendo a confronto laici e religiosi, politici ed esperti di turismo. La rivalutazione del legame tra la rappresentazione del mistero pasquale e il territorio in cui si riverbera, che passa necessariamente per una promozione specifica dello stesso, dipende soprattutto dalla partecipazione popolare, vera e propria anima della festa, capace addirittura di “reinventare” il senso della comunità sotto il segno di un patrimonio condiviso.

AUTORE: Micol Pieretti