Per quale motivo B. è sotto processo

Grande agitazione dentro e intorno al palazzo di giustizia di Milano per il braccio di ferro tra i giudici e i difensori di Berlusconi riguardo al “legittimo impedimento” che giustifica l’assenza dell’imputato, e quindi comporta l’obbligo di rinviare il processo ad altra data (nella quale, presumibilmente, saranno chiesti ulteriori rinvii). Ma di che cosa si discute realmente? Cercherò di fare qui un po’ di informazione obiettiva, per quanto me lo consente il poco spazio. Dunque: a parte il processo Ruby (di cui i lettori sanno già abbastanza), lo scontro nasce intorno al processo per frode fiscale. In questo caso si tratta di un processo in Corte d’appello, perché “B.” è stato già condannato il 26 ottobre 2012 in primo grado a quattro anni di reclusione (di cui tre condonati) e alla interdizione dai pubblici uffici. L’accusa è che B. da lunghissimo tempo acquista in America i diritti televisivi per le trasmissioni delle sue reti (ricordate Dallas?); gli acquisti venivano fatti però con l’intermediazione di una catena di prestanome e di società-fantasma create apposta in qualche paradiso fiscale, sicché ai produttori americani veniva pagata una somma, e alla fine del giro la Fininvest pagava una somma molto superiore. La differenza restava nei paradisi fiscali ma, ancora secondo l’accusa, era sempre in mano a B.; in altre parole, si trattava di soldi che B. si toglieva da una tasca e metteva nell’altra. Perché si parla di frode fiscale? Perché nel bilancio della Fininvest quelle uscite figuravano come costi di produzione e dunque venivano scaricate dall’imponibile. I giudici di primo grado hanno definito ciò “una scientifica e sistematica evasione di portata eccezionale”. Come si è difeso B.? Come in altri casi, invocando la prescrizione per gran parte dei fatti; e poi dicendo che avevano fatto tutto i suoi collaboratori, a sua insaputa. I giudici di primo grado hanno riconosciuto la prescrizione quando c’era, ma per il resto hanno elencato minuziosamente le prove a carico. Ora il processo è in appello; certificati medici permettendo.

AUTORE: Pier Giorgio Lignani